Mai come quest’anno i fondi pensione sembrano essere la vera salvezza degli investitori e soprattutto rappresentare un’ancora vera per tutti quelli che non possono dipendere soltanto dal Tfr, con tutti i rischi che questo comporta.
Come ha dimostrato nei giorni scorsi il monitoraggio de ‘Il Sole 24 Ore’ sui primi sei mesi del 2013, i fondi pensione hanno fatto registrare un rendimento medio dell’1,6%, mentre il tasso di rivalutazione del Tfr è vicino all’1,3% e i fondi di categoria sono cresciuti quasi all’1,4%. Inoltre
le forme pensionistiche complementari hanno registrato rendimenti annuali tra l’8 e il 9%, superando il Tfr che ha avuto una rivalutazione solo del 2,9%.
E tra gli investimenti dedicati ai fondi, i migliori sono risultati quelli che si poggiano su linee azionarie capaci di far segnare rendimenti anche superiori al 9%; nel primo semestre i risultati migliori sono stati quelli di Arca (+9,5%) seguito da UniCredit (+9,2%) mentre il peggiore è stato segnato da Toro Assicurazioni con -1,74%.
Ma per chi ancora non li conoscesse a fondo, come funzionano i fondi pensione? Il loro scopo principale è quello di affiancare la rendita prodotta dalla previdenza obbligatoria anche se oggi in molti casi quasi la sostituiscono tanto che oggi molti lavoratori vicini alla pensione sono destinati ad ottenere un reddito maturato con la previdenza obbligatoria inferiore rispetto a quello maturato negli ultimi anni dell’attività lavorativa, contrariamente a quanto avveniva anche soltanto un anno fa.
Il sottoscrittore potrà ottenere il riscatto parziale del Fondo visto che gli é concesso di chiedere alcuni anticipi a fronte di particolari situazioni. Ad esempio un anticipo pari al 30% può essere richiesto senza esprimere particolari motivazioni da chi sia iscritto al fondo da più di 8 anni, mentre un importo pari al 50% viene riconosciuto al lavoratore in caso si trovi in mobilità o cassa integrazione, mentre un importo maggiore al 75% del versato può essere richiesto nel caso si comprovi l’acquisto di una nuova casa, ma solo se si sono maturati 8 anni di appartenenza al Fondo, oppure per affrontare spese mediche impreviste per se stessi o per un familiare.