Nel corso del tempo i consumatori hanno imparato a non sovrapporre i saliscendi del greggio alle veloci impennate e alle molto più lente discese del prezzo dei carburanti alla pompa. I petrolieri hanno ripetuto alla noia che non direttamente dalla quotazione del barile dipende il costo di verde e diesel per chi viaggia, bensì dalla quotazione Platts per i prodotti raffinati.
Eppure, riporta Quotidiano Energia, l’aggiustamento all’insù operato da Agip giovedì non è rimasto isolato. Ciò nonostante – mentre anche il petrolio ha perso contatto con i massimi annui di 70 dollari – alla chiusura di ieri la quotazione Platts Cif Med della benzina 10 ppm abbia perso 36,25 dollari per tonnellata tornando a ridosso dei 600 $/ton (614,25 per l’esattezza) e quella del diesel 10 ppm abbia lasciato sul terreno 21,50 $/ton scivolando a 551,25.
Da venerdì mattina, in sincrono perfetto con il primo week-end di luglio, si sono mosse Api-Ip, Q8, Tamoil e Total. Nel dettaglio, i due marchi della famiglia Brachetti Peretti il prezzo di riferimento della benzina è salito di 0,5 centesimi fino a 1,319 euro/litro, mentre quello del diesel di 1,5 centesimi a 1,141 euro/litro. La compagnia del Qatar ha aumentato la verde di 1 centesimo, ora a 1,324 euro/litro, e il gasolio di 1,7 centesimi, a 1,138 euro/litro. La libica Tamoil ha corretto al rialzo di 0,5 centesimi il solo prezzo del diesel, portandosi a 1,134 euro/litro. I francesi di Total, infine, hanno rialzato di 1 centesimo i listini della benzina, salendo a 1,318 euro/litro, e di 1,6 centesimi quello del gasolio, ora a 1,139 euro/litro.
Nota: I “prezzi di riferimento QE” di benzina e diesel sono rilevati ed elaborati giornalmente da Quotidiano Energia e rappresentano un indice medio nazionale del posizionamento commerciale delle compagnie. I “prezzi di riferimento QE” non tengono conto delle differenze praticate dai singoli impianti né delle diverse fiscalità geografiche. |
Fonte: Ilsole24ore.com