Il costo del petrolio, come si evince dai dati ufficiali, si è posizionato stabilmente attorno a 50 dollari al barile.
L’anno scorso, la media annuale del costo di tale prodotto si è attestata a 96,03 dollari al barile, determinando un prezzo medio della benzina a 1,40 euro al litro (di cui 60 centesimi di prezzo industriale 23 centesimi di Iva, 56 centesimi di accisa).
Da tutto ciò scaturisce, anche tenendo conto delle variazioni dollaro/euro, che la benzina attualmente dovrebbe costare 1,07-1,08 al litro.
In tutti i distributori, invece, fatta eccezione per qualche lodevolissima e rara “pompa bianca”, il prezzo di vendita della benzina si aggira da 1,20-1,23 euro al litro, determinando così una speculazione di 14 centesimi al litro, pari ad un maggiore esborso annuo di 168 euro in più per i pieni di benzina.
“Queste le operazioni da mettere in campo immediatamente” – sostengono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef:
1. Intervenire presso la filiera di produzione e distribuzione, per ristabilire la correttezza nella determinazione dei prezzi;
2. Dare il via, finalmente, come promesso da anni, al processo di liberalizzazione della distribuzione dei carburanti;
3. Allargare ad almeno il 10% la distribuzione tramite “pompe bianche”, che permettono notevoli risparmi. Ricordiamo che sul sito Federconsumatori sono a disposizione gratuitamente gli indirizzi di questi distributori.
Fonte: Federconsumatori.it