Continua a fare discutere e a mettere in allerta il tema delle liberalizzazioni, con i vari sidacati di categoria sul piede di guerra e gli utenti che si chiedono se questa scelta del governo riuscirà a portare veramente un guadagno dal punto di vista dell’utente finale.
Eppure anche tra le categorie interessate c’era qualcuno che sembrava essere fuori dal coro e appoggiare questo nuovo decreto come quella dei benzinai, che sembrano essere i meno in allerta rispetto alle altre categorie. Un atteggiamento quella della federaziome benzinai opposto rispetto alle altre categorie.
Alessandro Zavalloni (Fegica Cisl) ha dichiarato infatti: “La nostra Federazione è particolarmente interessata all’orientamento manifestato pubblicamente da autorevoli esponenti del Governo, in merito all’inclusione della distribuzione carburanti all’interno del pacchetto liberalizzazioni.Questa categoria è tra la pochissime se non l’unica , non solo a non opporsi alla liberalizzazione ed alla rimozione dei vincoli che ingessano il proprio mercato, ma addirittura a chiederla a gran voce, anche attraverso un proprio progetto di legge che l’estate scorsa ha saputo raccogliere le firme di oltre 650.000 cittadini”. Per conoscere meglio i dettagli vi invito a leggere questo articolo di risparmiauto . Parole che sembrano essere in contrasto la decisione della Figisc, federazione che riunisce i benzinai della rete ordinaria, e Anisa Confcommercio, che associa i gestori delle aree di servizio autostradali hanno proclamato uno sciopero nazionale su tutta la rete stradale e autostradale di 7 giorni
Reazione diversa a questo tema sicuramente è quella dei taxisti che si oppongono con fermezza al piano di liberalizzazioni e che temono di perdere i diritti che nel tempo ha acquisito. I taxisti sostengono che questo decreto porterò solo a una maggiore precariatà e uad un abbassamento quella qualità del sercizio, mentre per gli tenti non ci sarà nessun tipo di vantaggio dal punto di vista economico. Per avere un’idea migliore su questo tema vi invito a leggere questo articolo su risparmiauto