Quanti di voi si sono chiesti almeno una volta nella vita se aprire un conto corrente all’estero rappresentasse reato? Ogni cittadino Italiano, divorato dal continuo aumento di tasse e contributi, si è posto almeno una volta questa domanda.
Oggi noi di RisparmioSoldi ci occuperemo proprio di questo argomento. Iniziamo con il dire aprire un conto all’estero è un’operazione del tutto legale, ma prima di precipitarsi in banca a chiudere il vecchio conto corrente, bisogna porsi un’atra domanda.
Quanto conviene aprire un conto corrente all’estero?
Per non commettere reato, la prima cosa da fare, è trasferire il proprio denaro dal conto in Italia a quello estero, ma per fare tutto alla luce del sole e per far si che lo Stato possa rintracciare questo tipo di movimento monetario, il trasferimento deve avvenire tramite un bonifico bancario.
Come impone la legge infatti, per trasferimenti di denaro che superano i 10.000€ in un anno si prevede la comunicazione al Fisco, e da qui è facile intuire che bisognerà pagare sia gli interessi che la patrimoniale, ovvero le famose tasse introdotte lo scorso anno dal premier Monti.
Ovviamente esistono comunque Paesi in grado di offrire interessi piuttosto elevati che in alcuni casi possono raggiungere perfino il 10%. A fronte di rendimenti più alti, bisognerà però pagare tasse più alte. Portando il proprio denaro all’estero in modo legale non lo si proteggerà di certo dal famoso redditometro-redditest valido anche sul denaro depositato all’estero.
Tirando le somme la risposta può apparire un po’ deludente. Si può portare si il denaro all’estero in maniera legale, ma non si può sottrarre tale denaro dalla tassazione statale. In ogni caso può rappresentare un’ottima alternativa per chi cerca tassi di interesse più convenienti.