Sanità: il privato conviene più del pubblico?

Avevano fatto molto discutere le recenti parole di Mario MontiIl Sistema sanitario nazionale è a rischio sostenibilità.” L’allarme che ha attraversato tutta Italia era quella di una privatizzazione dell’intero Sistema, cosa immediatamente smentita dallo stesso premier. Tuttavia un’inchiesta di Altroconsumo pubblicata su Repubblica.it ha mostrato come la tendenza italiana è quella di preferire il privato al pubblico nel momento di ricevere le cure mediche.

Il Ssn è in grave difficoltà e un intervento pare davvero necessario, l’associazione dei consumatori ha evidenziato come l’attuale modello non è sempre conveniente rispetto alle proposte che vengono dal privato. Quando si preferiva spendere qualche euro in più per vedersi garantita la velocità nella prenotazione, nella visita e nell’elaborazione del referto, il fenomeno privato poteva ancora non far paura al pubblico ma anzi essere un valore in più per la società civile. Quando invece il pubblico, per le medesime prestazioni sanitarie, non è solo più lento ma anche più costoso del privato, allora il problema è grave e c’è qualcosa che non va.

Lo studio di Altroconsumo è stato condotto analizzando le strutture mediche di otto importanti città: Palermo, Bari, Napoli, Roma, Firenze, Padova, Milano e Torino. I risultati sono stati sconcertanti come afferma la stessa associazione: “A fronte di tempi di attesa contenuti (in media, solo qualche giorno) che distinguono nettamente il servizio privato da quello pubblico, sul piano delle tariffe la sanità privata a volte compete con il ticket. Per esempio, per un’ecografia dell’addome in città come Bari, Napoli e Palermo i prezzi più bassi rilevati sono allineati con quelli del servizio sanitario (circa 50 euro).

Il sistema pubblico si salva solo nei casi in cui le prestazioni mediche siano complesse e lunghe, in questi casi mentre il costo del ticket resta fisso a circa 50 euro, l’ammontare della spesa per le cure private lievita diventando insostenibile per i più. Nonostante questo, quel che prima poteva solo essere un pericolo, oggi è realtà: mentre la spesa pubblica rallenta, quella privata negli ultimi dieci anni ha conosciuto un picco del 25% grazie alla velocità e al risparmio garantito alle persone.

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