Le afte si presentano come delle bollicine rosse che provocano un forte bruciore, nello specifico sono lesioni della mucosa orale o faringea, caratterizzate da ulcerazioni rotondeggianti del diametro di 2-5 mm, anche se in alcuni casi possono raggiungere dimensioni superiori a 1 cm. Non hanno niente a che fare con le vescicole herpetiche, che si trovano in genere al di fuori della bocca, intorno alle labbra, e a differenza di queste, le afte non sono contagiose.
Non si conoscono con precisione le cause alla base della formazione di queste ulcere orali, i fattori di rischio sono molteplici. Tra questi c’è anche l’alimentazione: le persone che hanno infatti una carenza nutrizionale di acido folico, vitamina B12 e ferro, sembrano essere più soggette allo sviluppo di afte. Esse possono inoltre indicare un problema al sistema immunitario o essere la conseguenza di traumi, come morsi durante la masticazione o un utilizzo troppo energico dello spazzolino da denti.
Ma anche lo stress, uno sbalzo ormonale legato al ciclo mestruale, infezioni o l’assunzione di determinati farmaci possono essere inseriti tra le cause.
Esistono diversi modi per curare le afte in maniera naturale, ad esempio utilizzando preparati a base di aloe vera, tetracicline o cortisonici. Alcuni consigliano anche l’impiego di acido acetilsalicilico (aspirina) e vitamina C.
Hanno azione antiinfiammatoria la calendula e la malva. Nel primo caso basterà diluire qualche goccia di tintura dentro mezzo bicchiere d’acqua tiepida e usare come collutorio la soluzione ottenuta. Con la malva è possibile creare un decotto, sarà sufficiente far bollire 50 grammi di fiori di malva in un litro d’acqua.
Consigliato è anche la propoli e l‘olio essenziale di Tea-tree.