Carovita: i prezzi corrono più al Sud

Il Mezzogiorno perde terreno anche in termini di potere di acquisto delle famiglie.
Tra il 1999 ed il 2009 (mesi di luglio) i prezzi sono aumentati del 27,8% , oltre tre punti percentuali al di sopra della media nazionale.
Se è vero che il livello dei prezzi del Mezzogiorno è più basso, lo è pure il reddito disponibile inferiore del 26% rispetto alla media nazionale e del 36% rispetto alle aree del nord. Con queste premesse l’intensità di crescita dei prezzi assume un profilo di particolare interesse.

A complicare ulteriormente la situazione c’è poi il fatto che gli incrementi più significativi che differenziano il sud dal centro-nord riguardano una serie di spese essenziali come gli alimentari, l’abbigliamento e le spese per la casa che complessivamente rappresentano il 35% della spesa complessiva degli italiani.
 
I prezzi dei prodotti alimentari nel Mezzogiorno hanno subito rincari di nove punti al di sopra della media nazionale, addirittura di quattordici punti rispetto all’Italia nord-occidentale. Possiamo dire che per le famiglie del nord il prezzo reale dei prodotti alimentari è oggi lo stesso di dieci anni fa, mentre per quelle del sud è più alto dell’11%. Tra le regioni a guidare la corsa dei prezzi c’è la Campania dove l’incremento è stato del 43,7%, ben quattordici punti al di sopra della media nazionale. Tra le province vistosi il +54% di Cosenza e il +47,5% di Napoli. Per dare conto delle differenze basta citare il 19,6% di Milano.
 
Anche per l’abbigliamento i prezzi al sud corrono più che al centro nord. Otto punti percentuali al di sopra della media nazionale e ben 12 più che nel nord-est. Anche in questo caso, come per gli alimentari, ci sono due Italie: il mezzogiorno ed il resto del Paese. Anche su abbigliamento e calzature i residenti nel Mezzogiorno hanno perso potere d’acquisto rispetto a dieci anni fa. Campania e Calabria mantengono il primato degli incrementi dei prezzi: oltre dodici punti percentuali al di sopra della media nazionale.
Gli incrementi dei prezzi delle spese per la casa vanno segnalati per il livello che raggiungono in ogni area del Paese. Nelle regioni del Mezzogiorno la variazione è stata del 37,5% (41,9% nelle isole), qualche punto al di sotto degli incrementi registrati nelle aree del centro-nord. Qui la perdita di potere d’acquisto da parte delle famiglie è stata pesante da nord a sud.
 
E’ nelle spese per la salute che i prezzi nel Mezzogiorno corrono meno. A fronte di un incremento medio nazionale del 7,1% si ha una variazione del 5,6% (4,8% nelle isole), mentre al nord l’incremento dei prezzi è stato del 10%, più o meno un punto l’anno.
 
Il Mezzogiorno è più virtuoso del centro-nord anche nella dinamica dei prezzi per l’istruzione . Qui il differenziale con la media nazionale è di qualche decimo di punto più basso e quello con le aree del nord di qualche punto.
 
Negli altri capitoli di spesa la variabilità su base regionale e provinciale non sembra riconducibile all’appartenenza a questa o a quella ripartizione geografica.
 

Fonte: Fipe.it

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