L’Italia ottiene 30 milioni di euro in più dalla lista di progetti da 5 miliardi di euro da finanziare con il bilancio Ue nell’ambito del Piano di rilancio economico europeo. E’ quanto traspare dall’ultima proposta di compromesso elaborata dalla presidenza di turno ceca dell’Ue, di cui Apcom ha ottenuto una copia.
Nello specifico, i fondi per il gasdotto ‘Galsi’ tra Algeria e Italia, tramite la Sardegna, passano da 100 a 120 milioni di euro, mentre quelli per l’elettrodotto Sorgente-Rizziconi tra Sicilia e Calabria salgono da 100 a 110 milioni di euro.
Invariate le cifre per gli altri progetti di interesse italiano: 100 milioni per l’Interconnettore Turchia-Grecia-Italia (Itgi), promosso dall’Edison; 20 milioni per l’elettrodotto Italia-Malta; 100 milioni per l’impianto di cattura e stoccaggio (Ccs) del CO2 nella centrale Enel di Porto Tolle. La nuova lista verrà discussa domani dai ministri degli Esteri Ue, in vista di un’approvazione definitiva da parte del Consiglio europeo del 19-20 marzo a Bruxelles, a cui sarà presente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Nel complesso, la presidenza ceca ha deciso di tagliare le risorse destinate all’agricoltura e allo sviluppo della banda larga, che scendono da 1,25 a 1,1 miliardi, con una maggiore flessibilità di utilizzo tra i due obiettivi. Nell’ambito del capitolo ‘Energia’, passato da 3,75 a 3,9 miliardi, sono stati ridotti gli stanziamenti per la Ccs e aumentati quelli per gli interconnettori di gas ed elettricità.
Tra gli Stati membri, il maggior beneficiario delle ultime modifiche è la Germania, che ottiene 50 milioni in più per un elettrodotto e altri 50 per un progetto di energia eolica offshore. Spagna e Francia hanno spuntato 75 milioni di euro per un elettrodotto, mentre altre ‘briciole’ sono state spartite tra Gran Bretagna e Irlanda (10 milioni per un elettrodotto), Portogallo (10 milioni), Bulgaria-Grecia e Slovacchia-Ungheria (5 milioni in più in entrambi i casi).
Inoltre la dotazione per la rete offshore di eolico nel Mare del Nord è salita a 165 milioni (+10) e altri 5 milioni si aggiungeranno ai finanziamenti per l’inversione del flusso di gas, che interessa diversi Stati membri.
Dal punto di vista finanziario la presidenza Ue, piegandosi alle richieste di numerosi Stati, “esclude” il ricorso al bilancio Ue 2008 per finanziare il fondo da 5 miliardi. I fondi verranno recuperati dai ‘margini’ dei bilanci 2009 e 2010, ma nel caso in cui non sia sufficiente è possibile un allungamento al 2011.
Sulla base delle ultime modifiche, il vicepremier ceco agli Affari europei, Alexandr Vondra, è sicuro di aver trovato un accordo. “Abbiamo messo sul tavolo una proposta di compromesso che riteniamo risponde alle preoccupazioni sollevate dagli Stati membri, rispettando allo stesso tempo gli obiettivi strategici dell’Ue e mantenendo un equilibrio geografico. La gran parte degli Stati membri, infatti, ha espresso il proprio pieno appoggio”, assicura Vondra, sottolineando che la lista da 5 miliardi va approvata “senza indugi” perché “solo così confermeremo la capacità dell’Ue di agire rapidamente e in maniera coordinata” di fronte alla crisi economica.
Fonte: Ilsole24ore.com