La lotta ai falsi invalidi porta ogni anno alle casse dello Stato 150 milioni di euro in ricavi. Paladina del confronto diretto contro chi truffa non solo il proprio Paese, ma gli stessi veri invalidi, è la Guardia di Finanza mentre il coordinamento e la programmazione delle indagini sono ora in mano all’Inps. Tra il 2009 e il 2012 sono stati effettuati ben 800 mila controlli, altri 150 mila all’anno sono previsti per il prossimo triennio, di tutti questi accertamenti però solo una piccola parte ha portato a denunce e al ricorso in giudizio, cifra esigua che va a ridimensionare l’efficacia del sistema di sorveglianza e sanzione.
Il costo dei controlli, così come quello dei ricorsi in tribunale, pesa gravemente sui conti pubblici mentre il rientro della spesa risulta inadeguato. Di questo fatto si è accorto il direttore di Handylex Carlo Giacobini, molto critico sulle iniziative a livello istituzionale per le quali riserva un amaro sarcasmo “Logica vorrebbe che dalle verifiche venissero esclusi quelli che sono già stati controllati in precedenza. E sarebbe altrettanto logico escludere dal controllo chi ha ottenuto il verbale dopo il 2007, cioè da quando le verifiche sono diventate una competenza del rigorosissimo Inps. Buon senso vorrebbe che venissero espunti dai sospetti anche gli ultraottantenni che generalmente sono affetti da gravi malattie degenerative, tanto evidenti quanto incontestabili. E gli ultraottantenni rappresentano da soli il 50% dell’universo”.
Ufficialmente gli invalidi civili in Italia sono 2 milioni e 200 mila, come Giacobini afferma, circa la metà gode legittimamente del sussidio in quanto ultraottantenne, considerando il numero dei controlli già effettuati e i 450 mila previsti entro tre anni ne risulta un evidente, quanto preoccupante, sovrannumero “Rimane quindi il dubbio inquietante di come l’Inps costruirà il nuovo campione di 450 mila persone senza violare la legge. L’Inps sottoporrà a verifica straordinaria i cosiddetti rivedibili, cioè colori i quali hanno un verbale valido due o tre anni e, di conseguenza, sarebbero comunque sottoposti nuovamente a visita, nel corso della quale spesso viene ridotta dalla Commissione la percentuale precedentemente riconosciuta. Un trucco abbastanza squallido perché spacciato da sensibilità nei confronti del cittadino.”
Il problema legato agli sprechi sulle pensioni di invalidità, ad un’attenta analisi, risulta più legato ad una cattiva gestione del settore piuttosto che a un dilagare delle frodi. Come sottolinea lo stesso Giacobini, i ritardi che periodicamente fa registrare l’Inps nell’erogazione dei contributi, diligentemente segnalati dalla Corte dei Conti, portano all’erogazione di interessi legali per i quali si attinge dai conti pubblici. Ancor più grave è lo spreco se si pensa alle cause giudiziarie: nel 2011 349.595 contenziosi son finiti in tribunale, in questi solo 144.402 è stata ritenuta valida la denuncia dell’Inps. A questo punto, se si pensa che ogni causa ha un costo preventivo di 10 mila euro, il calcolo della spesa è presto fatto e fa paura.