I POE (Piccoli Operatori Economici) rappresentano da sempre l’esteso tessuto di piccolissime realtà in cui sono nati e si sono sviluppati quei distretti industriali del Made in Italy che oggi stanno mostrando i segnali più evidenti degli impatti della crisi economica internazionale e del diffuso clima di sfiducia e di incertezza in termini prospettici.
I POE sono quelle realtà aziendali con meno di 10 dipendenti e/o 2,5 milioni di Euro di fatturato.
Nel 2009, sulla base dell’indagine diretta dell’Osservatorio CRIF Decision Solutions-Nomisma, emerge che a livello nazionale solo il 27,6% dei POE prevede di effettuare investimenti. Sono le microimprese del Nord Est a evidenziare il maggior calo degli investimenti programmati (-8 punti percentuali tra il 2008 e il 2009), seguite dai piccoli operatori del Nord Ovest (-3 punti percentuali circa tra il 2008 e il 2009).
Al Centro e al Sud la situazione è invece differente, dal momento che aumenta la quota di POE che prevedono di investire nel 2009, segnando rispettivamente +2,7 punti percentuali al Centro e +4,7 punti percentuali al Sud.
Ciò è parzialmente attribuibile al fatto che i POE del Mezzogiorno italiano risentono in maniera meno evidente della crisi competitiva che caratterizza i prodotti e i servizi italiani sui mercati internazionali.
Dall’analisi dell’Osservatorio CRIF Decision Solutions – Nomisma sui modelli di investimento pianificati dai POE in corso d’anno emergono alcune differenze territoriali.
Nel 2009 le microimprese del Nord Ovest che investono per rafforzare la struttura immateriale aziendale è in linea, e in taluni casi superiore, alla media nazionale. In particolare, si registra una quota di operatori, superiore rispetto alle altre ripartizioni geografiche, che in corso d’anno svilupperà investimenti in comunicazione e in ricerca di nuovi prodotti, mentre la percentuale risulta relativamente inferiore per ciò che concerne le operazioni di internazionalizzazione e di ricerca di nuovi mercati.
Per quanto riguarda gli operatori economici del Nord Est – che nel 2008 hanno attribuito maggiore rilevanza agli investimenti immateriali rispetto alle altre ripartizioni territoriali – nel 2009 sono proprio tali tipologie di investimenti che si stanno riducendo drasticamente. L’anno passato i POE del Nord Est hanno posto infatti particolare attenzione allo sviluppo e alla pianificazione di processi aziendali volti a sostenere un rafforzamento organizzativo interno, dotando le microimprese di risorse competitive di più lungo periodo.
Al contrario, nel 2009 si registra una percentuale di POE che attribuisce una maggiore enfasi al rafforzamento strutturale e logistico delle imprese, mentre risulta drasticamente inferiore la percentuale di operatori che intende attivare investimenti in formazione, comunicazione e ricerca di nuovi mercati e prodotti.
Nel Centro Italia, l’attenzione dei POE nel 2008 si era rivolta principalmente al consolidamento e all’espansione della “struttura materiale” dell’impresa, in particolare il numero di operatori che aveva investito in rinnovo locali e locazioni immobili era superiore alla media italiana.
Fonte: Businessonline.it