Tassa di soggiorno, altro salasso sulle vacanze

Uno dice: per le prossime ferie non mi muovo dall’Italia, al massimo mi concedo un weekend in una città d’arte. Un errore che rischia di avere sapore amaro perché mettendo insieme tutti i costi da sostenere, a cominciare da quelli entrati in vigore da poco o che stanno per farlo, si potrebbe spendere come una settimana al mare in Croazia.

 E allora vediamoli insieme, giusto per farci i conti in tasca e capre come e dove muoverci. In primis perché in molti comuni, non necessariamente capoluoghi, sta per piombare la tassa di soggiorno se non sia già stata introdotta un anno fa dopo l’approvazione da parte del governo Berlusconi. In tutto si calcola che nelle casse delle amministrazioni comunali entreranno circa 1,5 milioni di euro che dovrebbero (il condizionale resta d’obbligo sino a prova contraria) servire per il rilancio del turismo o dei servizi pubblici locali.

Ne sono interessati tutti i posti nei quali si dorma, quindi hotel, bed and breakfast, ma anche campeggi e appartamenti in affitto, con costi diversi a seconda delle città, visto che decidono direttamente le amministrazioni. Per fare degli esempi concreti, a Venezia, Firenze e Siena la tassa sarà di 5 euro a notte negli hotel a 5 stelle con prezzi a scendere a seconda della sistemazione, ma nei B&B di Firenze e Venezia si pagherà 3 euro in più a notte. Invece a Torino la tassa sarà di 4,90 euro per gli alberghi di lusso mentre per hotel a 2 stelle la tassa andrà da 1 a 2 euro. A Bologna invece si pagherà una costo aggiuntivo di 2,5 euro a notte per una camera.

Così le prime stime dicono che a Firenze solo nel 2012 entreranno ben 22 milioni di euro, a Bologna 3 milioni del 2013 e a Torino, nella quale la cifra è stata concordata tra Comune e Confesercenti si prevedono entrate per 5 milioni. Ovviamente si sono scatenate anche le proteste delle associazioni di categoria, come a Napoli per Federalberghi e Confidustria: “Una tassa da 4 euro a persona è assurda. Se pensiamo che un albergo a 4 stelle costa come minimo 60 euro, si tratta di applicare il 12% di aumento, è una cosa improponibile. E vorremmo capire come verranno realmente investiti questi soldi”.

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