Pensioni, nel 2011 oltre la metà sotto i 1.000 euro

Oltre sette milioni di pensionati italiani, ossia il 52% complessivo, nel 2011 ha incassato assegni inferiori a 1.000 euro mensili mentre 3,3 milioni (pari al 24%) erano tra 1.000 e 1.500 euro mensili. E’ quanto emerge dal bilancio sociale dell’Inps che attesta come il 12,7% dei pensionati riscuote assegni compresi tra 1.500 e 2.000 euro mensili e il restante 11,2% è superiore a 2.000 euro.

Aumenta la spesa pensionistica, ma gli assegni rimangono sempre bassi

Aumenta la spesa pensionistica: nel corso del 2009, infatti, la relativa cifra ha registrato un avanzamento pari al 4,3% in confronto all’anno precedente e con un rialzo pari a circa un punto percentuale in confronto al Pil (15,4%).
L’aumento registrato tra il 2007 e il 2008 era stato invece del 2,9%. E’ quanto diffuso dal ministero dell’Economia con la “Relazione Generale sulla situazione economica del paese”.
Nel rapporto si sottolinea come l’aumento della spesa pensionistica nel 2009 è correlata in modo particolare all’adeguamento degli assegni ai prezzi e alla rivalutazione del 100% per quelle categorie di importo dei trattamenti che si registrano tra 3 e 5 volte il trattamento più basso.
L’avanzamento della spesa si è verificato anche se sono diventati più difficili e pesanti i requisiti di accesso al pensionamento, introdotti proprio dal 2009.

Scuola e fisco: detrazione d’imposta per chi va bene a scuola

Un incentivo ad essere bravi a scuola. Questa l’iniziativa promossa dall’Agenzia delle Entrate per sostenere gli studenti meritevoli, i cui premi beneficeranno di una detrazione d’imposta di almeno 1.380 euro. Le somme destinate alle eccellenze scolastiche, riconducibili alla disciplina delle borse di studio, sono fiscalmente irrilevanti se il reddito complessivo non supera gli 8.000 euro.

Colpo di scena sul bonus famiglia, rinviati i termini al 28 febbraio: ma le fasce non si toccano, doppia beffa perché si incassa più tardi

350 milioni per gli assegni familiari, estesi anche ai lavoratori autonomi. I benefici fiscali per una platea molto ristretta e solo a fine primavera.

Il colpo di scena sul bonus famiglia c’è, ma si traduce in una doppia beffa. Da un lato, infatti, i termini per la presentazione delle domande “scivolano” al 28 febbraio e questo vuol dire che nesswuno vedrà il bonus fiscale né nella busta paga di gennaio, né in quella di febbraio. Forse farà la sua apparizione a marzo, ma il grosso si sposterà verso la primavera inoltrata. Altro che intervento per le famiglie in difficoltà a fine anno.