Biodiesel: attraversare l’Australia con un pieno di patatine fritte

Attraversare l’Australia a bordo di una motocicletta alimentata esclusivamente a olio di frittura è di per sé un’impresa, ma se a compiere il viaggio è un ex-estrattore di petrolio inglese neo convertito all’ecologia, il tutto assume una nuova dimensione. Paul Carter, questo il nome dell’uomo, ha dato il via alla sua avventura l’otto settembre in sella a Betty the BioBike, la due ruote realizzata dagli studenti della School of Mechanical Engineering dell’Università di Adelaide e dotata di un motore alimentato a biodiesel, a sua volta a partire da una miscela di olio di scarto di frittura e grasso animale.

Bioenergia, in Svezia supererà idroelettrico e nucleare

Previsioni ottime per un paese che ha fatto della sostenibilità la strategia chiave della sua politica energetica. Primo tra i paesi europei che utilizzano etanolo e biometano, la Svezia, secondo quanto riportato dalla Swedish Energy Agency, potrà presto contare su una produzione energetica da biocombustibili superiore a quella da fonte idroelettrica e nucleare sommate insieme.

Biocarburanti dalle alghe, sulla facciata dei palazzi

alghe nei bioreattori per sequestro di CO2Coltivare alghe per assorbire CO2 potrebbe essere fatto usando fotbioreattori prefabbricati e integrati nelle superfici urbane esistenti, come le facciate dei condomini. Oltre a sequestrare CO2, i fotobioreattori funzionerebbero anche come strato isolante, aumentando l’efficienza energetica dell’edificio.

Biocarburanti dagli scarti delle angurie

angurieQuest’estate potrebbe regalarci una nuova fonte di produzione energetica rinnovabile: l’anguria. Uno dei frutti più buoni e discussi da sempre, a causa dell’enorme spreco di quantità di acqua che serve per produrli, potrebbe presto restituire parte delle risorse utilizzate per la sua crescita.

Biocarburante dalle alghe, la svolta dai nativi americani

alghe-biodieselSe fino a questo momento la produzione di biocarburante era molto rallentata dai problemi legati alla carenza di cibo e all’inspiegabile stop che c’è stato sulla ricerca di combustibili non provenienti da generi alimentari, tutto questo problema potrebbe essere a breve risolto da una delle poche comunità di nativi americani rimasti accampati nel Nuovo Mondo.

GreenOil: in Italia si sperimenta la bio-raffineria

A settembre con un gruppo di tecnici altamente specializzati e di ricercatori delle Università di Padova (Ingegneria chimica), Ca’ Foscari (Scienze Ambientali) e Udine (Scienze Agrarie), inizieranno i lavori per la realizzazione di “Green Oil”, il primo impianto pilota di bio-raffineria in Italia.

Biocarburanti dai terreni contaminati attorno a Chernobyl. L’agenzia atomica Iea si oppone

chernobylPassi in avanti ma soprattutto ostacoli attorno al progetto per produrre biocarburanti sui terreni contaminati da Chernobyl. Ricordate? E’ la carta estrema giocata dalla Bielorussia per ripulire la sua terra.

Ora quei terreni vengono adibiti a colture alimentari. La gente mangia cibo contaminato. La gente tuttora muore per l’eredità di Chernobyl.

Ebbene, ora che l’idea dei biocarburanti inizia a concretizzarsi l’Iea (International Atomic Energy Agency delle Nazioni Unite) si oppone. Dice che c’è il problema dei residui radioattivi di lavorazione. Meglio che la gente mangi cibo contaminato, allora?

La bioelettricità prodotta dalle biomasse è più efficiente del bioetanolo

Fonti di energia rinnovabili. Tra le fonti di energia rinnovabili alternative al petrolio vi sono i biocombustibili, ottenuti da masse vegetali che però hanno l’inconveniente di competere con l’industria alimentare per il reperimento delle materie prime, tranne nel caso in cui a essere sfruttate siano biomasse che derivano da scarti che non possono entrare nella catena alimentare.