Imprese italiane non competitive: il problema è il costo dell’elettricità

Il prezzo della corrente elettrica per le imprese nostrane è davvero salatissimo. La bolletta italiana per i consumatori industriali si trova infatti sul podio (virtuale) negativo d’Europa.
L’Italia si classifica con una poco onorevole medaglia di bronzo, alle spalle solamente di Cipro, che è il paese più caro di tutto il vecchio continente, e della Slovacchia. Si tratta di statistiche e di dati rilevati e diffusi da Eurostat, riguardanti la seconda metà dello scorso anno.

Istat: retribuzioni in crescita, ma cala l’occupazione

Aumenta finalmente il dato relativo alle retribuzioni, ma cala ancora l’occupazione nelle grandi imprese.
Le retribuzioni contrattuali orarie, nel corso dello scorso mese di giugno, hanno registrato un incremento del 2,5% in confronto al medesimo periodo, ma del 2009, mentre risultano in crescita dello 0,1% in confronto a maggio.
E’ quanto comunicato dall’Istat, che sottolinea anche come l’inflazione a giugno sia arrivata all’1,3%.
L’incremento delle retribuzioni che si è avuto nel primo semestre del 2010, rispetto allo stesso periodo nel 2009, è pari a circa il 2,3%.

Fiom: pronti a discutere se la Fiat riapre il tavolo delle trattative

Un’apertura, quella della Fiat sulla questione dello stabilimento di Pomigliano, che desta molti commenti positivi all’interno della “fazione” contrastante, ovvero il sindacato della Fiom, la principale causa per cui l’investimento e l’accordo generale, fino a questo momento, non è stato ancora trovato.
Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, conferma ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, le posizioni della Fiom, anche se applaude all’apertura di uno spiraglio di trattative da parte del Lingotto.
Landini sottolinea come ci sia la forte necessità di fare una vera trattativa, che non contempli né deroghe né lesione di diritti e, ribadendo, inoltre, come se la Fiat voglia stipulare un accordo con tutte le forze sociali presenti in “campo”, debba assolutamente riaprire la trattativa.

Confindustria approva la finanzaria del governo

Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, accoglie con soddisfazione il rigore finanziario previsto dalla manovra del governo e definisce i tagli come “indispensabili”: da seguire l’esempio tedesco.
Sulla disoccupazione, la numero uno di Confindustria, attacca, definendola una vera e propria piaga, con le statistiche che prevedono come la disoccupazione continui ad aumentare fino alla metà del prossimo anno.

Istat: i posti vacanti nelle imprese riprendono a salire

Le imprese hanno finalmente iniziato di nuovo a creare nuovi posti di lavoro.
Tutto è nato dal leggero aumento nella curva della produzione industriale, del fatturato, ma anche del prodotto interno lordo che, in poche parole, significa un bisogno più alto di assumere nuovi lavoratori. Ovviamente si tratta di un fabbisogno pur sempre molto risicato: l’Istat ha effettuato diversi studi, da cui è emerso che nel periodo intercorrente tra il primo trimestre del 2010 e i primi tre mesi del 2009, il quantitativo di posti liberi si è alzato dello 0,1%, con il tasso che sconfina allo 0,7%. Tuttavia, rappresenta pur sempre un indizio positivo, tanto da far dichiarare al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che bisogna prontamente escludere l’interpretazione di questi dati come jobless recovery.

Il governo al lavoro per favorire la libertà di impresa

Il Consiglio dei ministri si è riunito per parlare di due schemi di disegni di legge riguardanti lo sviluppo e il sistema per migliorare le attività economiche.
Secondo quanto risulta dal termine della riunione, il primo schema ha come obiettivo la semplificazione dell’avvio di queste attività, mentre il secondo prevede un’interpretazione molto liberista degli articoli 41 e 118 c.4 della Costituzione.
Lo scopo dell’intero provvedimento, è quello di levare, dove ovviamente sia possibile, tutti quegli ostacoli che si pongono tra il libero imprenditore e l’avvio dell’attività economica, scegliendo in modo particolare la via della responsabilità personale.

Pomigliano: dipende tutto dal referendum dei lavoratori

Arrivano le firme, ma di un accordo separato, di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, che hanno sottoscritto il nuovo documento che è stato proposto dalla Fiat, riguardante lo stabilimento di Pomigliano. La Fiom ha invece mantenuto le sue posizioni estremiste, rilanciando il parere negativo che ha portato avanti durante tutte le trattative. I sindacati dei metalmeccanici che hanno firmato l’accordo, hanno indetto un referendum tra gli stessi lavoratori, che si svolgerà il prossimo 22 giugno. Il Lingotto ha apportato anche una modifica al documento, concordando con i sindacati l’inserimento di una commissione paritetica di raffreddamento sulle sanzioni.

Ciaccia: servono maggiori garanzie per le grandi opere

Una lucida disanima sulla situazione delle aziende: è ciò di cui si è reso protagonista l’amministratore delegato di Biis, Mario Ciaccia, che rappresenta la Banca infrastrutture Innovazione e Sviluppo del gruppo Intesa Sanpaolo, che si occupa di public financing. Il Ciaccia-pensiero è il seguente: ci sono i soldi, ma nella maggior parte dei casi non esistono delle garanzie che permettono di attirare capitali.

Le aziende italiane pagano più tasse rispetto alle aziende dei paesi europei!

Tra tasse e contributi fiscali, gli italiani pagano in media ben 19,2 miliardi di euro ogni anno.

Questi i dati pubblicati in seguito al terzo simposio internazionale svolto da poco nella splendida città do Capri che ha raccolto la presenza dei maggiori esponenti e rappresentanti delle associazioni dei contribuenti presenti nei principali paesi europei.

Da quanto emerso dall’indagine condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani, sembra che siano gli artigiani, seguidi dai liberi professionisti e dalle Piccole e Medie Imprese,

Nuovo piano quinquennale di Casa Fiat!

Nuovi ambiziosi piani giungono da Casa Fiat che, nell’ incontro durato ben 6 ore al cospetto della comunità finanziaria, ha illustrato i propri obiettivi produttivi, economici e organizzativi in vista per i prossimi cinque anni.

Volgendo uno sguardo ai possibili obiettivi industriali il gruppo prevede 6 milioni di auto prodotte da Fiat e Chrysler per il 2014, e solo in Italia sembra ne saranno prodotte circa 1 milione e 400 mila, un numero maggiore del doppio rispetto alla produzione attuale.