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Buoni Fruttiferi Postali, a giugno molte occasioni
Sono arrivati da un paio di giorni presso gli sportelli abilitati di Poste Italiane i nuovi Buoni Fruttiferi Postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti. E in mezzo a molte conferme ci sono anche novità importanti per gli investitori.
Buoni Fruttiferi Postali, le offerte di maggio
Sono arrivate in ritardo rispetto al solito, ma finalmente sono disponibili presso tutti gli uffici postali le offerte per i nuovi Buoni Fruttiferi che garantiscono sempre occasioni interessanti per gli investimenti.
Casa in Affitto: Quanto conviene oggi?
Dato l’attuale contesto economico, difficilmente si sceglie di acquistare casa, soprattutto nei casi delle coppie giovani che, infatti, temono sempre di più l’accensione di un mutuo e l’oscillazione dei tassi di interesse, preferendo così rimanere in affitto per molti anni prima di procedere all’acquisto di un immobile.
Bond Enel, quale sarà il rendimento?
E’ arrivato anche il definitivo sì della Consob che permetterà di entrare in vigore ai bond Enel da 2 miliardi, che saranno lanciati sul mercato italiano, francese, tedesco, belga e del Lussemburgo. Proprio la decisione di dare spazio anche ai risparmiatori esteri, è motivata dal fatto che la Enel, per il fatto di essere una multinazionale, vuole allacciare più rapporti possibili anche con altri paesi dell’Unione Europea.
Lo studio nel tempo rende più di Bot e titoli azionari
Nel medio e lungo periodo gli investimenti nell’istruzione rendono più sia dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), sia dei titoli azionari. Il dato, in particolare, emerge da uno studio a cura degli economisti della Banca d’Italia Piero Cipollone e Federico Cingano, i quali quindi danno il giusto valore al titolo di studio ed ai sacrifici di chi, magari dopo parecchi anni, riesce a conseguire la tanto sospirata laurea.
Bot e Ctz: rendimenti in ascesa
Nell’odierna asta di Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) e di Certificati di Credito del Tesoro Zero Coupon (Ctz), disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, i rendimenti sono tornati a salire seppur in maniera contenuta ed a fronte di una domanda che continua ad essere molto elevata. Nel dettaglio, per i Bot a sei mesi, il rendimento lordo in asta è stato pari allo 0,628%, in rialzo di 0,076 punti percentuali rispetto all’asta precedente; il Tesoro ha collocato 9,5 miliardi di Bot semestrali a fronte di una domanda superiore al livello dei 14 miliardi di euro.
BoT: commissioni più basse per evitare che il rendimento crolli
Valgono sempre meno fino ad essere addirittura sconvenienti per i risparmiatori. Parliamo dei Buoni Ordinari del Tesoro che nell’asta di settembre sono scesi sotto-zero. I Bot trimestrali in asta infatti hanno registrato un rendimento dello 0,386 unito al prezzo di aggiudicazione di poco sotto la pari (a 99,9). Una volta applicate la ritenuta fiscale del 12,5% e le commissioni però il rendimento netto passa ad un valore negativo dello -0,08.
Piani di accumulo del capitale: attenzione ai costi e a pubblicità fuorvianti
Un piccolo risparmiatore molto spesso è attratto dalle soluzioni di investimento in prodotti finanziari con una formula “a rate”; si tratta dei cosiddetti PAC, i Piani di Accumulo del Capitale, per i quali l’Associazione Altroconsumo invita a fare molta attenzione visto che non è tutto oro quello che luccica. In particolare, l’Associazione ha preso di mira le pubblicità che riguardano la promozione dei PAC, riscontrando, tra l’altro, come vengano proposti grafici poco realistici per legittimare il fatto che l’investimento a piccole dosi riesca a mediare il rischio ed a contribuire a spingere in alto i rendimenti.
Btp: calo del rendimento dei titoli a 5 e 15 anni
L’ultima asta di Buoni del Tesoro Poliennali ha visto un leggero calo per quel che riguarda i titoli a 5 e 15 anni, mentre non sono state registrate variazioni per quelli a 30 anni. Per essere più precisi, il rendimento dei Btp quinquennali è sceso al 2,77% (-0,06 punti), mentre quello dei Btp a quindici anni è giunto fino al 4,59% (-0,02 punti).
A ruba i Btp trentennali con rendimento annuo del 5%
MILANO — E’ salito anche lunedì, portando al 2,3% il guadagno (in conto capitale) realizzato in sole quattro sedute di Borsa. Chi ha comprato mercoledì e venduto lunedì sera, si è portato a casa 2,3 euro in più per ogni 100 euro investiti. Niente male in tempi di crisi e di Bot «a tasso zero». Eppure è successo, ed è successo proprio a un titolo di Stato.
Titoli di Stato: giù i rendimenti dei Btp quinquennali
Dopo il recente minimo storico segnato in asta dai rendimenti dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) a tre mesi ed a dodici mesi, anche sui Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) continua l’erosione degli interessi offerti ai risparmiatori. Nell’asta di ieri, infatti, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato in asta quasi tre miliardi di euro di Btp, con scadenza a cinque anni, e con un rendimento lordo crollato sotto il 3%.
BOT a 3 mesi: il rendimento netto è negativo
Acquistare titoli di Stato e non percepire alcun rendimento. E, per di più, pagare di tasca propria qualcosa alle banche per mettersi in portafoglio i BoT del Tesoro. E’ questa l’amara constatazione con cui devono fare i conti gli investitori che oggi hanno comprato in asta i Buoni a 3 mesi emessi del ministero dell’Economia.