Inchiesta “Una poltrona per due”
Risale a ben 5 anni fa la denuncia emessa da parte di alcuni artigiani romagnoli operanti nel settore del poltronificio nei confronti della concorrenza del tutto sleale ma soprattutto illegale di alcune grandi aziende che sfruttano la manodopera cinese. Gli operai cinesi, infatti, lavorano in condizioni disumane, all’interno di capannoni fatiscenti per produrre un enorme quantitativo di divani e poltrone, che vengono poi venduti a prezzi considerevolmente inferiori rispetto a quelli che richiede il mercato.