Sciopero nazionale: da giovedì sera disagi per treni e bus

Ancora disagi per chi viaggia, a partire da giovedì sera, per colpa di uno sciopero nazionale che punta a sostenere la vertenza per il nuovo CCNL della Mobilità, che è stato annunciato dai sindacati nazionali per quanto riguarda il personale del trasporto urbano ed interurbano su gomma , compreso anche il personale ferroviario.
Lo sciopero nazionale inizierà il 21 ottobre alle ore 21 e durerà fino alle ore 21 del giorno successivo.

Fiat: il progetto parte solo con l’impegno dei sindacati

Si chiama “Fabbrica Italia” e probabilmente l’avrete sentito nominare molto negli ultimi giorni: si tratta del progetto della Fiat, che prevede investimenti per oltre venti miliardi di euro, ma che non vedrà il via libera fino al momento in cui non sarà garantito l’impegno fondamentale delle organizzazione sindacali per assumersi delle responsabilità ben definite e circoscritte.

Cassa integrazione in forte aumento a luglio

Nel mese di luglio ritorna ad aumentare la cassa integrazione: infatti, le richieste di cig hanno subito un balzo pari al 9,8% in confronto al mese precedente, eliminando in questo modo i cali che si erano registrati nei precedenti mesi.
L’aumento, in confronto al 2009, è stato intorno al 28,4% con una cifra totale pari a 113,7 milioni di ore di cassa autorizzate.

Fiat: niente Mirafiori per la nuova LO, che verrà prodotta in Serbia

E’ già pronto un investimento pari ad un miliardo di euro per la Serbia. Per il finanziamento ci penserà la Bei con 400 milioni di euro, il governo di Belgrado con 250 e, per i restanti 350, sarà il Lingotto ad assumersi la responsabilità di provvedere. I lavori inizieranno praticamente da subito e la produzione riguarderà la LO, un monovolume che dovrà essere distinto in due versioni, con la realizzazione di circa 190 unità ogni anno, che prenderà il posto della Multipla, della Musa e di tutti i progetti che si stanno preparando a Mirafiori.

Fiom: pronti a discutere se la Fiat riapre il tavolo delle trattative

Un’apertura, quella della Fiat sulla questione dello stabilimento di Pomigliano, che desta molti commenti positivi all’interno della “fazione” contrastante, ovvero il sindacato della Fiom, la principale causa per cui l’investimento e l’accordo generale, fino a questo momento, non è stato ancora trovato.
Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, conferma ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, le posizioni della Fiom, anche se applaude all’apertura di uno spiraglio di trattative da parte del Lingotto.
Landini sottolinea come ci sia la forte necessità di fare una vera trattativa, che non contempli né deroghe né lesione di diritti e, ribadendo, inoltre, come se la Fiat voglia stipulare un accordo con tutte le forze sociali presenti in “campo”, debba assolutamente riaprire la trattativa.

Referendum Fiat: sì al 63%, non c’è il plebiscito

Un’affluenza ottimale al 95%, ma il risultato non è quello che la Fiat si sarebbe aspettata: il consenso è arrivato da parte del 63% dei lavoratori, che lascia aperti tutti i pericoli e rischi della situazione.
Lo stabilimento di Pomigliano d’Arco adesso è davvero in pericolo: nella fabbrica campana, è alta la consapevolezza che quel 36% di no è di un peso specifico molto elevato.

Pomigliano: dipende tutto dal referendum dei lavoratori

Arrivano le firme, ma di un accordo separato, di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, che hanno sottoscritto il nuovo documento che è stato proposto dalla Fiat, riguardante lo stabilimento di Pomigliano. La Fiom ha invece mantenuto le sue posizioni estremiste, rilanciando il parere negativo che ha portato avanti durante tutte le trattative. I sindacati dei metalmeccanici che hanno firmato l’accordo, hanno indetto un referendum tra gli stessi lavoratori, che si svolgerà il prossimo 22 giugno. Il Lingotto ha apportato anche una modifica al documento, concordando con i sindacati l’inserimento di una commissione paritetica di raffreddamento sulle sanzioni.

Un decreto elimina le tariffe postali agevolate: sindacati dell’editoria in rivolta

Arrivano contestazioni e critiche da ogni parte dell’economia italiano al nuovo decreto adottato dai ministeri dello sviluppo economico dell’economia. Questa volta sono i portavoce dell’editoria e delle organizzazioni no profit ad alzare la voce, contro il decreto che va ad eliminare le tariffe postali agevolate per l’intera editoria libraria, quotidiana e periodica.

Disoccupazione: aumentano le preoccupazioni da parte dei sindacati

Il tasso di disoccupazione italiana continua a salire,  raggiungendo l’8,5% rispetto all’8,3% toccato nel mese di novembre.

Pare che questo sia il dato peggiore che sia mai stato registrato dallo scorso  Gennaio 2004.

Ad annunciarlo,  alcuni indagini condotte dall’Istat che sottolineano come  il tasso di disoccupazione  sia  aumentato di 1,5 punti percentuali rispetto alla stessa data dell’anno appena  trascorso.

Cgl denuncia un calo dell’occupazione in Italia

Dagli ultimi dati pubblicati dall’Istat sulla condizione occupazionale dei lavoratori italiani,  emerge una situazione alquanto allarmante che pare preoccupare il segretario della Cgl Fulvio Fammoni. I dati attengono all’andamento dell’occupazione nel periodo attinente al biennio 2009/2010.

Il Segretario annuncia una battaglia ferrata contro il governo che non ha saputo incrementare aziende e imprese al fine di  favorire l’assunzione di nuovi lavoratori.