La Manovra Monti, come sappiamo, ha applicato una lunga serie di modifiche in ogni campo della vita di noi poveri cittadini. Una manovra economica, questa, che ha comportato serie preoccupazioni nella vita di chi a stento riesce ad arrivare a fine mese. Ma a quanto ammontano gli aumenti determinati dalla Manovra?
Martedì 13 dicembre 2011 è stata sottoposta al vaglio della Commissione Bilancio e Finanze della Camera, la famosa Manovra Monti, il famoso documento che dovrebbe cambiare le economiche e finanziarie del nostro paese.
Anche quest’anno milioni di italiani saranno costretti a pagare il Canone Rai così come accade oramai da decenni, e più ci si avvicina alla scadenza dei termini di pagamento, più è bene fare luce su tutte le regole da osservare, sugli importi da pagare e sui metodi utilizzabili.
Tra i punti approvati della nuova manovra economica varata dal nuovo Governo, oltre alla riforma pensionistica ritroviamo altresì l’introduzione di nuove tasse e tributi certamente poco graditi ai cittadini italiani.
Presto in arrivo per i pensionati di tutta Italia una nuova mini-stangata che a quanto pare, però, colpirà solo gli anziani che percepiscono pensioni ad alto reddito. Un passaggio obbligatorio, questo, secondo quanto sancito dalla nuova manovra finanziaria 2011 varata meno di un mese fa e densa di novità (non tutte pienamente gradite) sul piano economico e politico.
La manovra economica diventa legge. È ufficiale, nella giornata di ieri anche Montecitorio ha dato l’ok alla nuova finanziaria già accettata la settimana scorsa dal Senato e oramai divenuta legge definitiva grazie a 314 sì contro 300 no.
La manovra finanziaria 2011 continua a stangare gli italiani. Secondo quanto stabilito dal testo della manovra, infatti, i possessori di un deposito titoli si ritroveranno a dover onorare una super tassa il cui costo sembra essere tutt’altro che contenuto.
Negli ultimi giorni si è parlato a lungo della nuova Riforma Fiscale 2011 e delle relativa modifiche apportate in sede d’approvazione dal Governo. Secondo quanto dichiarato, dallo stesso Tremonti, la Riforma Fiscale 2011 ha come scopo quello di ridefinire secondo nuove regole, l’intero sistema economico e fiscale italiano.
La data limite è giovedì, ultimo giorno di giugno. Sarà allora che il governo varerà la nuova manovra fiscale che punta a centrare il bilancio nel pareggio entro la fine del 2014, come espressamente dichiarato dal premier Berlusconi e come soprattutto richiedono gli impegni presi con la Comunità Europea e con i mercati mondiali.
Ogni anno i contribuenti Italiani possessori di una seconda casa, si trovano a dover onorare il pagamento dell’imposta comunale sugli immobili, più comunemente chiamata ICI. Oggi noi di RisparmioSoldi proveremo a fornire alcuni consigli per far per calcolare la tassa in questione celermente e senza troppe difficoltà.
Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio, ha dichiarato che bisogna “ascoltare e capire le ragioni di chi davvero non ce la fa più a pagare troppe tasse: è gente che sente sulla propria pelle il morso della crisi, non meritano di essere tutti bollati come evasori e di essere condannati alla chiusura delle loro imprese”.
Come tutti sappiamo, una delle problematiche più grosse che caratterizza il nostro paese resta tutt’oggi quella dell’evasione fiscale, una vera e propria piaga per l’economia e per la società moderna, dato che, silentemente,tale fenomeno indebolisce l’intero sistema economico dall’interno, come una sorta di male incurabile.
Anche quest’anno si avvicinano le scadenze relative alle aliquote Irpef 2011, come sappiamo le aliquote attualmente in vigore per l’anno in corso sono divise in scaglioni di reddito, di seguito elencheremo le fasce di reddito con tutte le annesse percentuali di imposta collegate.
Aurelio Regina, presidente di Unindustria, ha dichiarato che “occorre un nuovo modello per sostenere la crescita economica”.
C’è bisogno di un mercato “che sia liberato dalle residue protezioni che costano care ai cittadini e alle imprese”: è il pensiero di Giuliano Poletti, presidente di Legacoop, che si schiera contro “le barriere regolamentari che impediscono l’effettiva liberalizzazione della vendita dei carburanti“.