Ricerca ed innovazione i punti cardine per uscire dalla crisi

Al fine di cogliere le opportunità che l’economia offrirà una volta usciti dalla crisi, la migliore soluzione è quella, al fine di non perdere terreno in termini di competività, di investire nella ricerca, nell’innovazione e nello sviluppo incrementando le risorse. Questa è, estrema sintesi, la posizione di Corrado Faissola, Presidente dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in merito alle strategie comuni che devono essere portate avanti in Europa per far ripartire la crescita.

Secondo il Presidente dell’ABI, intervenuto a Roma durante il convegno dal titolo “Finanziare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione“, investire nell’innovazione, nello sviluppo e nella ricerca significa puntare anche sulle energie rinnovabili, sulla salute, sull’educazione e sulla conoscenza, senza trascurare l’università e la “eco innovazione”.
 
L’Europa, tra l’altro, deve necessariamente fare dei passi avanti nel destinare risorse all’innovazione, alla ricerca ed allo sviluppo. In accordo con i dati forniti dall’ABI, infatti, gli Stati Uniti negli anni dal 1981 al 1990, e dal 1991 al 2004, hanno destinato risorse per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, costantemente, in ragione del 2,6% del proprio prodotto interno lordo.
 
Nello stesso arco temporale, addirittura, il Giappone ha destinato il 2,7% del PIL alla ricerca ed all’innovazione dal 1981 al 1990, ed il 3% dal 1991 al 2004; di contro, l’Unione Europea, nel periodo che abbraccia due decenni, ha invece destinato risorse per l’innovazione solamente in ragione dell’1,6-1,9% del prodotto interno lordo.

Fonte: Vostrisoldi.it

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