Il rialzo incontrollato dei prezzi del carburante non sta più bene a nessuno, nemmeno ai benzinai. Ecco perché il 27 e 28 luglio sarà sciopero generale in tutta Italia anche se una prima avvisaglia c’è già stata tra ieri e oggi con la chiusura soltanto dei gestori a marcio Eni/Agip.
Potrebbe rivelarsi un danno per i vacanzieri, che dovranno affrettarsi a fare il pieno prima del grande esodo di inizio agosto, ma è una mossa dovuta, almeno a sentire i sindacati.
La serrata è stato infatti organizzato da Faib Confesercenti e Fegica Cisl e punta a contestare la riforma delle distribuzione della benzina inserita nel nuovo Decreto legge della manovra finanziaria.
Sindacati ed esercenti contestano “la blindatura del governo di un articolo sulla distribuzione carburanti che nulla ha a che vedere con i conti pubblici o la manovra finanziaria”. E soprattutto favorirebbe i soliti noti: “Riteniamo inaccettabili quelle convergenze tra il Governo e la lobby dei petrolieri fatte di silenzi e coperture reciproche sui continui aumenti”.
In pratica il provvedimento sarebbe stato introdotto a llo scopo di bloccare la riforma annullando le richieste di lavoratori e imprese del settore. Ecco perché le associazioni di categoria ancora una volta insistono per far sbloccare l’iter parlamentare, cominciato in Senato, per l’approvazione del progetto di legge ‘Libera la benzina!’ (del quale abbiamo parlato solo qualche settimana fa) che è già stato firmato da quasi 600mila italiani tra i quali anche un centinaio di deputati e senatori. Un provvedimento per la liberalizzazione dei prezzi all’ingrosso che permetterebbe, secondo i suoi ideatori, di risparmiare almeno 6 centesimi a litro ogni pieno.
Contrario allo sciopero Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico: “Non farà altro che colpire i cittadini e i consumatori e non si giustifica nel momento in cui abbiamo adottato un provvedimento in linea con gli accordi fatti con la categoria”. E con lui concorda Roberto Sambuco, il cosiddetto ‘Mr. Prezzi’ ossia Garante per la sorveglianza sui prezzi: “La liberalizzazione del mercato dei carburanti inserita dal governo all’interno della manovra economica è una prima risposta concreta alla rincorsa dei prezzi che c’è nel settore. La liberalizzazione degli orari e dei prodotti in vendita nei distributori, dei contratti tra gestori e compagnie, l’estensione radicale e obbligatoria del self service porteranno dei grandi benefici ai cittadini. A regime, la riforma potrà portare risparmi strutturali sino a 10 centesimi tali da portarci sotto la media europea dei prezzi”.