L’hanno rinominata Festa dei disoccupati, e sicuramente il Primo maggio 2014 non è stata la festa del lavoro, in un Paese come il nostro che ha fatto recentemente registrare tassi di disoccupazione tra i più alti della storia. Ma tra i ragazzi che hanno comunque festeggiato sotto i palchi delle piazze italiane, speranzosi in un futuro migliore, e i minatori che hanno continuato a protestare sulle macerie di un lavoro che non c’è più, ci sono anche gli italiani che sono riusciti ad approfittare del ponte del Primo maggio e sono partiti per una piccola vacanza. Secondo i dati Ixè, resi noti dalla Coldiretti, gli spostamenti per la festa sono diminuiti del 4% rispetto all’anno passato, ma se si considerano le recenti vacanze di Pasqua e il ponte del 25 aprile, allora quei 5,3 milioni di italiani che nella giornata di ieri si sono spostati dalle proprie case rappresentano un ottimo segnale di ripresa del turismo interno.
Proprio il turismo interno può essere trasformato in termometro che misura la situazione economica delle famiglie italiane. Se visto in questo modo è indubbio che il nostro Paese sta iniziando, seppur con fatica e grandi contraddizioni, a uscire dal pantano della crisi economica: se si confrontano i dati di quest’anno con quelli degli anni passati, si denota un incremento del 5% sugli spostamenti delle famiglie italiane per il ponte del Primo maggio.
Bisogna però evidenziare che per quanto gli spostamenti degli italiani abbiano fatto registrare un incremento, si è comunque trattato di vacanze all’insegna del risparmio e della ricerca del low-cost. Non poteva essere altrimenti e, nonostante il meteo ballerino, le scampagnate hanno rappresentato l’opzione più gettonata. Non sono comunque mancati i classici spostamenti al mare e in montagna, e le gite dedicate alle nostre città d’arte.