Per combattere la crisi, le famiglie italiane cercano, in particolar modo, di ridurre le spese, il più possibile, su abbigliamento e calzature, ma sono obbligati a tagliare anche sui generi alimentari.
E’ un quadro preoccupante quello che esce dalla tradizionale statistica dell’Istat sui consumi, riferita al mese di maggio e presentata poche ore fa.
I dati parlano chiaro: anche in confronto al 2009, si è verificato un calo nelle vendite al dettaglio che ha raggiunto l’1,9%.
La variazione è negativa in due sensi: in primis per le vendite che riguardano la grande distribuzione, ma poi anche per quanto concerne le vendite dei negozi più piccoli, che faticano molto di più (-2,9%).
Se invece si vanno a spulciare i dati riguardanti i prodotti non alimentari, gli unici settori che si salvano sono quelli degli elettrodomestici e degli strumenti musicali, che registrano un incremento, rispettivamente, del 3,6% e dell’1,6%.
In fondo alla classifica, con le flessioni più marcate, troviamo invece calzature, articoli da viaggio, abbigliamento e pellicceria, che hanno registrato un calo, rispettivamente, del 5,2% e del 4,5%.