Sacconi: Pomigliano e Mirafiori contratti modello che portano nuova occupazione

Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, ha dichiarato che “gli amici di Bankitalia hanno avuto qualche sbandamento perchè c’è stato qualche vuoto di direzione” nel sostenere che negli ultimi otto anni vi è stata una impennata del 22% degli stipendi reali dei dipendenti pubblici.

Per Bonanni infatti “non si può fare di ogni erba un fascio” e tutti quanti, governo compreso, “debbono fare chiarezza“. Il segretario generale della Cisl ha quindi affermato che Renato Brunetta, ministro della Funzione pubblica, “deve sapere che senza la contrattazione non si possono trovare quelle soluzioni che ci permettono di rivoltare la pubblica amministrazione come un calzino”: “non vogliamo” – ha specificato Raffaele Bonanni – “operazioni da gattopardo, cambiare tutto per non cambiare niente”.

Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, ha poi sottolineato che “i contratti modello sono quelli di Pomigliano e Mirafiori, che portano nuova occupazione, investimenti e salari, tutte cose che avevamo dimenticato con gli ultimi accordi”: per Sacconi pertanto a Pomigliano e Mirafiori “si sono tirati fuori gli attributi e si è presa la responsabilità di decidere”.

Sacconi ha inoltre voluto precisare che se i salari non sono alti “dobbiamo ringraziare quell’accordo un po’ sovietico del 1993 che ha bloccato i salari, ha aumentato il costo unitario del lavoro per le aziende e ha evitato ai lavoratori di beneficiare degli incrementi di efficienza”. Un lavoratore iscritto al sindacato e uno non iscritto – ha infine concluso il ministro del Lavoro – “non sono uguali e mi stupirei se qualcuno mi venisse a dire il contrario”.

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