Unicredit inserita nella lista “too big to fail”. Questa definizione, in buona sostanza, decreta la nota banca “Troppo grande per Fallire”, inserendola così di diritto tra le 29 banche sistemiche del pianeta, attualmente unica italiana, accompagnata solamente da altre 17 europee.
La notizia è stata resa ufficiale in seguito al vertice Financial Stability Board, guidato dal governatore della BCE, Mario Draghi. Tale L’inserimento ovviamente ha inorgoglito l’amministratore delegato di Piazza Cordusio, Federico Ghizzoni, nonostante esistano comunque delle paure in merito.
Per poter consolidare la propria posizione in tale lista, infatti, è necessario che Unicredit fornisca nuovi e importanti requisiti patrimoniali, così come il resto delle banche presenti nell’elenco. Ingenti dovranno essere i capitali forniti come criterio di stabilità, motivo questo che avrebbe portato Unicred a richiedere un plus di capitale tra l’1% e il 3,5%.
Secondo voci non ufficiali, la somma che la banca ha richiesto si aggira intorno all’1,5%, per un ammontare stimato tra i 5 e i 7 miliardi di euro in più. Uno sforza ritenuto dagli esperti abbastanza contenuto e assolutamente alla portata della Banca Italiana.
Un momento questo particolarmente importante per Unicredit, soprattutto se contestualizzato nel periodo storico che stiamo vivendo.. periodo che non fornisce più grandi sicurezze in merito ai titoli bancari oramai diventati investimenti poco sicuri.Per avere maggiori informazioni rispetto all’entrata nella lista Sifi da parte di Unicredit e per acquisire maggiori nozioni rispetto all’attuale stabilità bancaria, clicca qui, e visita il nostro sito RisparmioEconomia.