Non è nemmeno merito, o colpa, della riforma prevista dal ministro Fornero e dal nuovo governo che pure non è ancora entrata in vigore. Ma mentre si discute e ci si batte per i cosiddetti ‘esodati’, si registra anche il fatto che in Italia nei primi tre mesi dell’anno le richieste di andare in pensione si sono praticamente dimezzate.
Infatti i nuovi assegni emessi dall’Inps sono 43.870, in calo del 53,1% rispetto ai 93.552 dello stesso periodo del 2011. E se pensiamo che nel 2010 da gennaio a marzo erano stati 113.673 possiamo capire la reale portata dal problema. Merito, o colpa, della finestra mobile voluta dal ministro Sacconi ma anche dello scalino previsto dalla riforma Damiano (governo Prodi) per il 2011 che aveva già aumentato da 95 a 96 anni le quote per la pensione di anzianità, mentre la riforma prevista nel decreto ‘ Salva Italia’ sostanzialmente agirà dal 2013.
In pratica nel 2012 andranno in pensione tutti quelli che hanno maturato i requisiti nel 2011 ma hanno dovuto attendere i 12 mesi previsti dalla finestra mobile, che sono diventati 18 per i lavoratori autonomi. Si tratta quindi di 65 anni per gli uomini e di 60 per le donne, sfruttando ancora le pensioni di anzianità e con 40 anni di contributi, mentre dal prossimo anno matureranno i nuovi requisiti che entro il 2017 equipareranno (salvo ulteriori modifiche) l’età degli uomini e delle donne a 66 anni.
Andando nel dettaglio scopriamo come da gennaio a marzo le pensioni del fondo lavoratori dipendenti sono diminuite del 51,2%, passando da 63.019 a 30.747, mentre le nuove pensioni liquidate per i lavoratori autonomi sono diminuite del 57% passando da 30.533 a 13.123. Così le pensioni di anzianità complessivamente sono diminuite del 48,75%, da 53.971 dei primi tre mesi 2011 a 27.658 dei primi tre mesi del 2012 mentre quelle di vecchiaia del 58,9% passando da 39.521 a 16.212.
Un dato che nei prossimi mesi comunque dovrebbe diminuire nella decrescita perché sul confronto con i primi sei mesi del 2011 pesa anche il fatto che in questo periodo uscivano ancora i lavoratori che avevano maturato i requisiti nel 2010, quindi con regole diverse da quelle attuali. Sempre in attesa di capire quello che sarà degli ‘esodati’.