Se il riciclo è la via vincente del domani, soprattutto per quello che riguarda i rifiuti, ecco che dalla tecnologia arriva una nuova applicazione in grado di sciogliere tutti i dubbi per quelli che siano indecisi su come gettarli.
L’ha sviluppata Francesco Cucari, un giovane studente italiano, e funziona gratuitamente su tutti gli smartphone. Si chiama ‘Dizionario dei Rifiuti’, è possibile visionarla anche online scrivendo il nome del rifiuto e cliccando sulla voce ‘getta’. A questo punto l’applicazione fornirà il risultato per determinare la destinazione per il rifiuto scelto. E con il risultato vengono inviati anche dei consigli utili che miglioreranno la capacità di differenziare i rifiuti nel rispetto dell’ambiente.
La particolarità unica sta nella geolocalizzazione, ossia la capacità di poter indicare il comune in cui ci si trova in modo da avere i dati relativi alla raccolta differenziata nello specifico cercando di destinare i rifiuti in base alla disponibilità. Se un comune non fa parte di quelli che realizzano la raccolta differenziata, il rifilo andrà ovviamente gettato insieme agli altri. Al momento l’applicazione è disponibile per i cellulari dotati di sistema operativo Android ed è possibile scaricarla dall’Android Market in maniera del tutto gratuita in versione Beta che può essere modificata anche attraverso il contributo degli utenti. Infatti un qualsiasi amministratore comunale può contattare il programmatore del sito inviando la propria modifica per il tipo di differenziata che viene fatta in quello specifico comune. Per tutti i dettagli
E in Italia ogni anno vengono prodotti 32 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, con 21 tonnellate che finiscono in una discarica senza alcuna differenziazione anche se potrebbero essere destinati ad altro. Per esempio, questi rifiuti potrebbero essere considerati combustibili solidi secondari, se si cercasse di recuperarli per essere utilizzati nel settore industriale, in particolare nei cementifici, ma anche nelle centrali elettriche o nei termovalorizzatori. In questo modo si potrebbe recuperare dell’energia che potrebbe alleggerire la bilancia energetica.
Il recupero dei rifiuti urbani come combustibili solidi secondari permetterebbe di risparmiare 140 euro in bolletta per ogni contribuente, come sostiene uno studio di Nomisma Energia: tramite l’impiego di un procedimento diossina-free si potrebbero tagliare circa 7,9 milioni di tonnellate di CO2, creando per la realizzazione di questo tipo di processo, nello stesso tempo, un indotto di ben 10.700 posti di lavoro. Chi volesse approfondire