Se l’Italia doveva battere un record, questo è il meno invidiabile. Infatti nei primi sei mesi del 2012 l‘evasione fiscale è in crescita del 14,1%, con punte record nel Nord del Paese dove ha raggiunto una quota del 14,9%. Tutte cifre che pongono di gran lunga il nostro Paese in testa a quelli della Comunità Europea, per un’economia sommersa pari a 340 miliardi di euro l’anno, ossia circa il 21% del prodotto interno lordo.
E’ il risultato di un’indagine commissionata dall’Associazione Contribuenti Italiani dalla quale emerge che le imposte sottratte all’erario. Sia dirette che indirete, sono pari a 180,9 miliardi di euro l’anno. In questa classifica della vergogna l’Italia e’ seguita dalla Grecia con il 20,8%, dalla Romania con il 19,1% e ancora da Bulgaria con il 18,7% e Slovacchia con il 17,2%.
Scendendo nel dettaglio, la regione che ha fatto registrare i dati più alti è la Lombardia, con un +15,6% seguita a stretta misura da Veneto con + 15,1% e Valle d’Aosta con +14,2%. Appena giù dal podio il Lazio con +13,9%, la Liguria con +13,5%, il Piemonte con 13,4%, il Trentino con 13,1%, la Toscana con +12,6%, le Marche con +11,9%, la Puglia con +10,8%, la Sicilia con +10,6%, l’Emilia Romagna con +10,1%, la Campania +8,2 % e l’Umbria con +7,1%. I principali evasori sono gli industriali (32,7%) seguiti da bancari e assicurativi (32,2%), commercianti (10,8%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%).
A pesare sono diverse aree, a cominciare da quella del lavoro sommerso che conta circa 2,9 milioni di persone, molti dei quali cinesi o comunque extracomunitari e in questa categoria rientrano anche 850mila lavoratori dipendenti che fanno il secondo o il terzo lavoro. In questi casi l’evasione d’imposta è pari a 34,3 miliardi di euro. Un’incidenza pesante sull’evasione ce l’ha anche il peso degli affari legati alla criminalità con un’evasione d’imposta pari a 78,2 miliardi di euro l’anno.
Inoltre il 78% delle società di capitali italiane dichiara redditi negativi o meno di 10 mila euro oppure non versa le imposte per un’evasione fiscale attorno ai 22,4 miliardi di euro l’anno. Invece nel settore delle ‘big company’ una su tre ha chiuso il bilancio in perdita e non pagando quindi le tasse, trasferendo in maniera fittizia la tassazione nei Paesi dove di fatto non vi sono controlli fiscali per una perdita del fisco pari a 37,8 miliardi di euro all’anno.
Non ultima pesa l’evasione dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese che si materializza principalmente nella mancata emissione di scontrini, così come di ricevute e fatture fiscali che fa evaporare circa 8,2 miliardi di euro l’anno.