Rapporto Ispra 2012, tra inquinamento e rischio di sprofondamento

Nella giornata di ieri a Roma, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha presentato il rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, questi sono i risultati di un progetto nato nel 2008 “Sono troppi i siti sensibili dal punto di vista dell’inquinamento e rimangono ancora problemi di consumo del suolo.

In Italia il problema dell’inquinamento è tanto grave quanto negli altri Paesi industrializzati del mondo, per quanto riguarda le polveri sottili sono state registrate “frequenti superamenti del valore del limite giornaliero consentito, specie nel nord Italia.” Questo problema è aggravato da un ulteriore dato negativo, gli italiani detengono uno dei più alti tassi di auto pro capite, 606 ogni 1.000 abitanti, tuttavia il tutto sta venendo ben bilanciato dall’aumento d’offerta del trasporto pubblico e da un incremento di piste ciclabili.

Altro dato negativo riguarda il problema degli sprofondamenti, ovvero l’apertura di vere e proprie voragini in ambiente urbano, un problema comune a diversi comuni capoluogo dei 51 censiti dall’Ispra, tuttavia il record è tutto della capitale d’Italia, Roma, con i suoi 1832 sprofondamenti.

Non solo notizie negative, gli studi hanno potuto constatare una risposta positiva dal settore dell’acquasia per la depurazione che per i consumi: nella maggior pare delle città i reflui sono dotati di depuratore per oltre il 90%. Il valore medio del consumo di acqua per uso domestico è diminuito negli ultimi dieci anni di circa il 20%”, in definitiva una branca dove la tendenza al risparmio ha dato i suoi buoni frutti.

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