Il problema dei rifiuti va risolto riducendo i rifiuti. Quindi mi manda praticamente in brodo di giuggiole la compostiera da tenere in cucina che ho scovato su Yanko Design. Trasforma i rifiuti organici e consente di riutilizzarli come compost.
Non è neanche brutta, tutt’altro, e non somiglia neanche lontanamente a una pattumiera. Si chiama Terraviva Domestic Composter ed è un’idea di Ravel Casela. Guardate che gioiellino.
L’apparecchio, non ancora in commercio purtroppo, sottrae gli scarti alimentari alla raccolta rifiuti e poi alla discarica, almeno laddove non viene praticata la raccolta differenziata dell’organico.
Terraviva Domestic Composter è piccolo, può essere tenuto sul piano di lavoro della cucina e – così almeno viene presentato – non lascia sfuggire cattivi odori. Sbriga rapidamente tutte le funzioni che nel cumulo del compost in un angolo dell’orto (per chi ce l’ha) richiedono molti mesi.
Ci si possono mettere dentro scarti vegetali (ad eccezione solo degli agrumi), fondi di caffè e di tè, gusci d’uovo. Non accetta però scarti di origine animale.
La capacità è di 7 chili, o 12 litri. Si inserisce la spina nella presa elettrica e, grazie anche all’opera di batteri, in venti minuti residui alimentari diventano compost adatto a coltivare i fiori.
Ok, si inserisce la spina nella presa elettrica: e questo non è bello, a meno che la casa non sia rifornita di elettricità proveniente da fonti rinnovabili.
Però pensate a quanto costa all’ambiente la soluzione alternativa: discariche e autocarri dei rifiuti che vanno su e giù tutti i giorni.
Soprattutto, mi pare che la compostiera da interni aiuti, come dire?, a prendere coscienza dei propri rifiuti e a farsi carico di essi.
Credo anche che induca a fare la spesa in modo tale da ridurre al minimo gli scarti. Un’altra immondizia è possibile, insomma: e la compostiera da interni mi pare un buon primo passo.
Su Yanko Design la compostiera da interni che trasforma e consente di riutilizzare i rifiuti organici
Fonte: Blogeko.libero.it