Pensioni, ecco le regole per il 2013

Molto probabilmente da marzo ci sarà un nuovo governo e quindi anche un diverso ministro del Lavoro ma al momento tutti i pensionati dovranno fare i calcoli con la Riforma Fornero, soprattutto quelli che stanno per uscire dal mondo del lavoro.

Così se entro la fine del 2012 stanno uscendo dal lavoro i dipendenti che abbiano maturato i requisiti a fine 2011 ma hanno dovuto attendere i 12 mesi previsti dalla finestra mobile, dal 2013 i lavoratori dipendenti potranno lasciare il lavoro solo con le nuove regole così come gli autonomi che hanno dovuto attendere 18 mesi per la finestra mobile.

Inoltre nel 2013 le donne potranno andare in pensione di vecchiaia ancora con almeno 62 anni e tre mesi, che diventano 63 anni e 9 mesi se lavoratrici autonome, mentre gli uomini con 66 anni e tre mesi se uomini. Si potrà invece andare in pensione anticipata solo se si siano maturati almeno 42 anni e 5 mesi di contributi se uomini e 41 anni e 5 mesi se donne. E per le donne l’aumento dell’età crescerà gradualmente fino al 2018, quando sarà equiparata a quella degli uomini.

E ancora se per tutto il 2012 le donne dipendenti sono andate in pensione con 61 anni (ossia 60 più 1 di finestra mobile) e le lavoratrici autonome con 61 anni e mezzo (60 anni più 18 mesi di finestra mobile), dal 2013 le dipendenti invece dovranno raggiungere i 62 anni e tre mesi mentre le autonome 63 anni e 9 mesi. Dal 2014 ci vorranno 63 anni e 9 mesi per le dipendenti e 64 anni e 9 mesi per le lavoratrici autonome. Inoltre le dipendenti che compiono 60 anni entro il 2012 potranno andare in pensione a 64 anni e 7 mesi.

E’ previsto complessivamente  un allungamento del periodo lavorativo a 66 anni e 3 mesi ma chi vorrà potrà andare avanti almeno sino ai 75 anni. Ovviamente per chi decida di rimanere anche oltre l’età pensionabile ci saranno vantaggi in termini di guadagni, grazie al coefficiente di calcolo della pensione più alto al quale andranno ad aggiungersi i contributi maggiori accumulati.

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