Prosegue lo “tsunami tour” di Beppe Grillo, che ieri sera ha fatto tappa a Sassari. Il comico ha lanciato invettive contro quella che ha definito la “banda dei quattro” sull’IMU, ossia Mario Monti, Silvio Berlusconi, Pierferdinando Casini e Pierluigi Bersani. Secondo Grillo, la questione dell’IMU sarebbe utilizzata in vari modi dagli stessi che l’hanno introdotta come mezzo di “distrazione di massa”. Ha colpito durissimo, poi, il comico all’indirizzo del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, denominato “Re Giorgio”, che la scorsa settimana aveva chiesto privacy e un approccio più prudente della stampa sul caso Montepaschi, travolta dagli scandali derivati.
Secondo Grillo, anziché battere i pugni sul tavolo per chiedere di fare più luce sui responsabili, su chi avrebbe dovuto controllare, su chi ha voluto lo scudo fiscale, Napolitano chiede l’opposto. Per questo, in linea con la sua politica di sempre, il leader del Movimento 5 Stelle chiede che si mettano in rete i nomi dei vigilanti presunti inadempienti, dei responsabili del disastro in cui è stata portata la più antica banca del mondo, oltre che di coloro che vollero lo scudo fiscale.
Ma Beppe Grillo ha anche incontrato i pastori di Porto Torres e ha ironizzato sul fatto che lo stato italiano avrebbe importato in Sardegna le pecore rumene, ma che “i sardi se ne sono accorti, perché le pecore belavano in rumeno e la polizia li ha bastonati”.
Solidale, poi, con i minatori e spiega che mentre qui le miniere rischiano di chiudere, in Galles vengono riconvertite per attrarre turisti.
Protagonista indiscusso di questa seconda parte della campagna elettorale, dopo un esordio per molti deludente, il suo M5S avanzerebbe nei sondaggi e si tratterebbe dell’unica lista a crescere nei consensi, insieme al PDL di Silvio Berlusconi. I sondaggisti sostengono che gli elettorati sarebbero simili, tanto che il vero avversario che Berlusconi dovrebbe temere sarebbe Grillo, l’unico in grado di prendergli voti.