Il problema della “monnezza” è ben noto a noi italiani, solo in parte viene smaltita in modo virtuoso attraverso il riciclaggio e ancora non si riesce a venirne a capo. Tuttavia un recente studio BofA-Merrill Lynch ha dimostrato che i rifiuti rappresentano il futuro dell’economia, per un business che nel 2020 varrà due mila miliardi di euro.
Attualmente soltanto il 25% della spazzatura prodotta nel mondo globalizzato viene riciclata e recuperata, intanto tra il 2025 e il 2050 si assisterà a un duplice raddoppio del volume di rifiuti prodotti. A dimostrarlo è il rapporto della Bank of America – Merrill Lynch, il fenomeno è dovuto alla crescita economica dei paesi emergenti con la conseguente urbanizzazione di massa e corsa ai consumi. I nuovi leoni dell’economia mondiale si ispirano allo stile di vita occidentale, certo un modello poco virtuoso, eppure il pericolo dell’invasione dei rifiuti può trasformarsi in una preziosa risorsa.
Per la BofA il settore “waste”, per dirla all’anglosassone, attualmente ha un valore pari a mille miliardi di euro, una cifra destinata a raddoppiare entro il 2020 tanto che nello studio della Merrill Lynch vengono indicate ottanta società quotate in borsa sulle quali è possibile scommettere con una certa sicurezza. Al di là delle apparenze e delle esperienze italiane, le aziende europee sono quelle maggiormente all’avanguardia nella raccolta e nel riciclaggio dei rifiuti, nel nostro Paese d’altro canto la pratica della differenziata è ormai attiva da anni in tutto il territorio. Dati alla mano capiamo bene la necessità di grandi investimenti nel settore: il volume dei rifiuti nel 2025 sarà il doppio di quanto smaltito nel 2005.