Nella giornata di ieri in occasione di un’audizione alla Camera sul dl Imu-Cig, Rete Imprese Italia ha riaperto la polemica sull’Imposta municipale unica, ancora si chiede a gran voce lo stop del versamento della tassa anche per quanto riguarda gli immobili strumentali. Nel caso in cui non venissero presi provvedimenti, si rischierebbe la chiusura di migliaia di aziende già in grave difficoltà, ma in ballo ci sono miliardi di euro e la questione è delicata.
Dall’esborso delle imprese per gli immobili strumentali andranno a finire nelle casse dello Stato tra gli 8 e i 9 miliardi di euro, una cifra che come ha ricordato il premier Letta è troppo importante perché l’Italia se ne possa privare in questo momento. I diretti interessati non ci stanno e chiedono che siano trovate misure alternative, la richiesta di Rete Imprese è chiara: dal pagamento dell’Imu vanno esclusi “gli immobili strumentali, compresi gli alberghi e i negozi.”
La denuncia è legittima, è lo specchio della situazione italiana che non ci abitueremo mai a vivere, alle aziende viene chiesta “una cifra enorme che, sommata a una situazione congiunturale da troppo tempo negativa e a una pressione fiscale divenuta ormai insostenibile, rischia di far chiudere i battenti a moltissime aziende.” La crisi economica ha messo in ginocchio il sistema italiano delle piccole imprese, il vero motore del nostro Paese, ora i rappresentanti di questo settore della produzione denunciano un comportamento scorretto nei loro confronti, richiedendo maggiore tutela allo Stato.