E’ durata appena 24 ore la tregua tra PD e PDL nella Giunta per le elezioni del Senato sul caso della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, dopo la condanna definitiva in Cassazione sui diritti TV Mediaset. Lo scontro è ripartito sui tempi per il voto delle pregiudiziali, che il PDL vorrebbe avvenisse non prima di due settimane e al massimo il 20 settembre. Al contrario, il PD sarebbe per votare già agli inizi della settimana prossima, mentre il partito di Berlusconi giudica l’ipotesi inaccettabile, visto che ciò implicherebbe un voto politico e non basato sulla lettura attenta della relazione del senatore Andrea Augello (PDL).
Non essendo stato raggiunto alcun accordo, spetta adesso al presidente della Giunta, Dario Stefàno, proporre una mediazione, cosa che farà oggi all’apertura della seduta. Stefàno è ottimista, perché afferma che PD e PDL non sarebbero poi così distanti sulle proposte che hanno avanzato ieri all’Ufficio di presidenza.
Ma dal PD, il segretario Guglielmo Epifani invita a non dilungare i tempi oltre il ragionevole, mentre il candidato alla segreteria, Matteo Renzi, ospite a “Porta a Porta”, ha attaccato il Cavaliere, sostenendo che in un paese normale si sarebbe già dimesso di sua spontanea volontà. “Ha la libertà di ritenere la sentenza ingiusta, ma ormai è finita. Game over”.
Lo stesso Renzi è intervenuto anche sulla sorte del governo Letta, ritenendo che Berlusconi non lo farà cadere e che in ogni caso il premier dovrebbe preoccuparsi di tagliare il cuneo fiscale e non di altro.
Chissà che Napolitano non intervenga ancora una volta per evitare una crisi politica, che a questo punto sembra sempre più vicina.