E’ scontro tra PD e PDL sulla reintroduzione dell’IMU sulle prime case, dopo un emendamento presentato alla Camera da parte dei democratici, che prevede che continuino a pagare l’imposta i titolari di immobili con rendita catastale almeno pari a 750 euro. Il provvedimento ha colto di sorpresa anche Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio e vicino al premier Enrico Letta, che ha invitato in serata al ritiro di tutti i provvedimenti, dopo avere fatto notare come l’IMU la si paghi già sulle prime case di lusso. Dura la presa di posizione di Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze, il quale ha chiarito ai democratici che il loro emendamento sull’IMU sarebbe stato un atto di autolesionismo per tre ragioni: perché reintroduce l’imposta su un alto numero di contribuenti; fa venire meno l’impegno solenne del PD con il governo e perché crea problemi nella ripartizione già avvenuta dei fondi del governo in favore dei comuni, in sostituzione dell’imposta in via di abrogazione sulle prime case.
Trovatosi nell’angolo e notata l’irritazione del governo, il PD ha aperto con Maino Marchi, capogruppo dei democratici alla Commissione Bilancio, il quale ha fatto sapere che se l’esecutivo proporrà norme soddisfacenti sotto il profilo sociale, il partito sarebbe disponibile a ritirare o a riformulare il provvedimento.
Lo scontro di ieri, però, mette in evidenza la mancanza di un programma condiviso nella maggioranza e riaccende le tensioni tra PD e PDL, mentre all’interno del centro-destra, le “colombe” sono sempre più in imbarazzo, dopo avere incassato l’ok dei berlusconiani alla fiducia del governo, dinnanzi agli ultimi atti degli “alleati”, che.