Beppe Grillo torna ad attaccare duramente il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. E da Trento, dove si trovava per tenere un comizio, ha annunciato che ha già chiesto al suo legale di mettere mano alla procedura per la messa in stato di accusa del presidente della Repubblica, nota anche con il termine inglese di “impeachment”. L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la convocazione di ieri pomeriggio al Quirinale dei rappresentanti di governo e maggioranza per la discussione sulla legge elettorale. Una procedura, in effetti, irrituale, anche perché non è stato invitato nessun esponente delle opposizioni, quando la materia è di competenza del Parlamento, come fanno notare tutti i leader delle varie opposizioni al governo Letta.
Messaggi di indignazione erano arrivati anche dalla Lega Nord, con Roberto Maroni, così come uno dei coordinatori di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto, twittava che questo tipo di vertici è irrituale dal 2 giugno 1946, facendo intendere tra le righe come il comportamento di Napolitano sarebbe poco conforme a una democrazia.
Adesso, Grillo vuole imbattersi nell’impeachment e da Trento spiega che a sua avviso la penserebbero come lui anche i 9 milioni di italiani che hanno votato per il Movimento 5 Stelle. Nel corso del suo intervento, Grillo ha anche invitato i suoi parlamentari a non cadere nella trappola dei partiti sull’immigrazione, a non giocare a fare i buonisti, perché sarebbe solo un trucco di destra e sinistra. La prima fingerebbe di essere cattiva e la seconda buona, ha continuato. E aggiunge: ho fatto un sondaggio tra gli iscritti e l’85% la pensa come me. Un monito ai suoi uomini.