Le imprese italiane, una volta cuore pulsante della nostra economica, oggi sono costrette a fare i salti mortali per sopravvivere. Nel corso della Giornata di mobilitazione nazionale di Confcommercio è stato evidenziato come l’abusivismo commerciale causi perdite di diversi miliardi di euro l’anno, mentre un’economia che nel Belpaese non dà ancora segni di ripresa rischia di far annegare le aziende ancora in attività. Hanno suscitato accesi dibattiti le dichiarazioni del Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che proprio ieri ha garantito: “L’attività economica si sta stabilizzando e il Paese si sta avviando verso una graduale ripresa. Tuttavia è fondamentale che permangano condizioni di stabilità politica, in questo modo nel 2014 la dinamica del prodotto è stimata pari all’1,1%, mentre a partire dal 2015 la crescita del Pil si porterebbe sui livelli vicini al 2%.”
Parole che per il presidente della Confcommercio suonano come già sentite, lo stesso Monti poco più di un anno fa prometteva un’evidente ripresa economica per la fine del 2013. Il gioco al rinvio non piace a nessuno e Carlo Sangalli non ha peli sulla lingua: “Se la legge di stabilità non verrà corretta, lascerà irrisolti i problemi strutturali della nostra economia.” Secondo Sangalli il primo intervento radicale che si dovrà affrontare riguarda ancora una volta il tema fiscale.
Altro grave problema emerso durante la Giornata organizzata dalla Confcommercio riguarda il buco economico causato dall’abusivismo. Il lavoro in nero e la contraffazione causano più di 17 miliardi di perdite all’anno per le imprese, i bar e le attività di ristorazione. Una grave realtà che le aziende vogliono portare all’attenzione del Governo, in modo che vengano presi provvedimenti più efficaci di quelli del passato.