Il leader del centro-destra, Silvio Berlusconi, torna alla carica e in collegamento telefonico con i giovani amministratori della coalizione, durante un incontro tenutosi a Catania, ribadisce che non è più possibile un’alleanza con il Partito Democratico e mette in guardia da uno scenario considerato inquietante, ossia che il PD di Matteo Renzi possa allearsi con il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Berlusconi sostiene che con la Costituzione del 1948 non è possibile in Italia decidere, ma è stata studiata solo per vietare. Di fatto, il nostro paese sarebbe ingovernabile per il Cavaliere.
Per questo, Berlusconi invita gli amministratori e gli elettori del centro-destra a convincere gli indecisi e gli elettori che votano Beppe Grillo a riporre fiducia in Forza Italia e nei partiti alleati.
E a sinistra esplode il dibattito sull’articolo 18, dopo che Renzi ha proposto di esentare i neo-assunti per i primi tre anni, in modo da favorire l’occupazione. Una posizione che ha spiazzato l’ala sinistra del PD, che ora teme di essere fortemente ridimensionata su tutti i temi clou. Tanto che il segretario di Rifondazione Comunista, l’ex ministro Paolo Ferrero, ha affermato che sul lavoro Renzi sarebbe come Berlusconi e che con queste proposte di destra si tornerebbe all’Ottocento.
Ferrero ha anche annunciato che proporrà l’abrogazione della legge Fornero per combattere la crisi, la cui origine consisterebbe nella bassa massa salariale.
Un segno del disagio che potrebbe divampare a sinistra con il tempo, se le posizioni riformiste di Renzi dovessero essere sposate da tutto il partito a livello ufficiale.