E’ scontro nella maggioranza tra Angelino Alfano e Matteo Renzi su due temi chiave del dibattito politico: le unioni civili e la legge sull’immigrazione Bossi-Fini. Il segretario del Partito Democratico ha aperto alle unioni civili, così come vorrebbe introdurre lo “ius soli”, ossia il diritto di cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia. Temi molto sensibili, anche perché il Nuovo Centro-Destra di Alfano rischia di delegittimarsi del tutto tra gli elettori della coalizione da cui è appena uscito, nel caso si piegasse a tali diktat dei democratici.
Per questo, il ministro dell’Interno ha ricordato che tra coloro che si sono cuciti la bocca per protesta al Cie di Roma c’erano alcuni immigrati con problemi di giustizia.
L’UCD ha aperto all’estensione di alcuni diritti anche per le coppie di fatto, ma senza l’equiparazione tra unioni civili e matrimonio. La sensazione è che Renzi stia giocando allo sfascio, cioè che voglia utilizzare tutti gli argomenti di maggiore scontro con gli alleati di governo, in modo da fare saltare il governo e tornare al voto al più presto.
Non è un caso, forse, che sempre Renzi abbia aperto nella sostanza un filo diretto con Forza Italia sulla legge elettorale, proponendo una rosa di riforme, in modo da non precludersi il dialogo con il Cavaliere e mettere nell’angolo i piccoli partiti, in primis, gli alleati del Nuovo Centro-Destra.
E dalla segreteria di Renzi i toni si accendono, anziché volgere alla distensione, facendo notare che i rapporti di forza dentro al governo sono cambiati: Alfano deve solo prenderne atto e adeguarsi. Un’umiliazione per l’ex delfino del Cavaliere, che potrebbe già in questi giorni trattare il ritorno alla casa del padre, certamente da una posizione di assoluta subordinazione al resto della coalizione.