Nunzia De Girolamo, ministro per l’Agricoltura del governo Letta, si è dimessa, dopo lo scandalo scoppiato nelle scorse settimane, in cui la donna era stata coinvolta in alcune intercettazioni su nomine alla sanità campana e per le quali i deputati grillini avevano chiesto un voto di sfiducia per il 4 febbraio.
La De Girolamo si è dimessa, perché come ha ammesso, non si è sentita difesa da presidente del consiglio, Enrico Letta, nonostante non avesse nulla da temere sulla sua onorabilità. Ad avere mediato fino alla fine era stato Francesco Boccia, piddino e marito della De Girolamo.
Adesso, però, si è aperto un vero caso politico per la traballante maggioranza, perché l’ex ministro appartiene a quel Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, nei numeri determinante al Senato, anche se sempre meno rilevante a livello politico.
Ma il segretario e ministro dell’Interno ha rassicurato Letta che il governo può andare avanti tranquillamente, che la questione è chiusa. Nei fatti, nessuno del Nuovo Centro Destra ha seriamente difeso l’ex ministro De Girolamo, tanto che si vocifera che la donna potrebbe tornare in Forza Italia, grazie all’amicizia di cui vanta con la fidanzata dell’ex premier Silvio Berlusconi, Francesca Pascale.
Per il governo Letta tratta di un colpo duro, perché un altro ministro se ne va e il rimpasto diventa così sempre più duro, mentre tra le fila dei renziani aumenta il malcontento verso un esecutivo ormai privo di qualsivoglia minimo consenso popolare.
I numeri della maggioranza si assottigliano, come dimostrano gli ultimi voti di fiducia ai provvedimenti dell’esecutivo. Pare che senza le preferenze per la nuova legge elettorale, il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, anch’egli di Nuovo Centro Destra, potrebbe dimettersi. Un’ipotesi smentita, ma che da il senso della precarietà in cui versa la vita del governo Letta.