Anche le agromafie affossano l’Italia

Lotta alle agromafieÈ una realtà tristemente nota: la mafia trova il modo di proliferare tra le conseguenze della recessione economica, tra le macerie di un Paese in ginocchio. Quello delle agromafie è un fenomeno la cui crescita è intimamente legata con il periodo che stiamo vivendo, ed è l’ennesimo esempio di come la criminalità organizzata sia riuscita a penetrare in modo capillare in tutto il territorio nazionale: si stima che più di cinque mila locali legati alla ristorazione siano in mano alla mafia. In un recente rapporto la Coldiretti ha evidenziato che il giro d’affari delle agromafie sarebbe in grado di maturare fino a 14 miliardi di euro.

Le agromafie contribuiscono alla sopravvivenza di una vera e propria economia sommersa, che lo Stato italiano cerca, non senza difficoltà, di combattere. A tal proposito è ancora la Coldiretti a elogiare l’operato della Dia di Palermo, che tra l’altro ha contribuito alla confisca di quasi tremila terreni agricoli alla mafia. Il quadro delle agromafie che traccia Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, è comunque impietoso: “Un’operazione che conferma come la criminalità sia attiva dall’intermediazione dei prodotti alimentari al trasporto, dallo stoccaggio nei mercati fino all’acquisto e all’investimento nei centri commerciali, con pericolosi effetti sulle tasche degli italiani e sul reddito delle imprese agricole, con rincari anomali dei pressi e aumento dei costi.

Insomma la mafia rimane il nemico numero uno, e chi sta ai vertici dello Stato italiano è bene che non se lo scordi mai. In un Paese lanciato verso la povertà, nella guerra contro le agromafie si possono trovare tutte quelle risorse vitali per la ripresa della legittima economia.

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