Questo primo maggio è stato per l’Italia un grande giorno, perché oltre a festeggiare la festa dei lavoratori, è entrato in vigore la Naspi il nuovo sussidio per i disoccupati. Infatti è a partire da venerdì 1 maggio che per i disoccupati sarà possibile ottenere la Naspi 2015 che, inserita dall’esecutivo presieduto dal presidente del consiglio Matteo Renzi nel Jobs Act, è un sussidio che sostituisce le forme di sostegno al reddito precedenti che erano l’Aspi e la mini-Aspi. Queste due forme di sussidio, appena messe in soffitta con la rivoluzione portata da Renzi anche su questo campo, erano state introdotte di recente, nel 2012, dal Governo Monti.
La Nuova prestazione assicurativa Sociale per l’Impiego (Naspi) è stata pensata anche per garantire un sostegno a quei lavoratori precari o stagionali che perdono il posto di lavoro. Si segnala, inoltre, che la Naspi spetta anche agli artisti con contratto di lavoro dipendente, agli apprendisti e ai soci lavoratori di cooperativa con contratto subordinato. Se, purtroppo, avete perso il posto di lavoro per fine contratto non rinnovato, anche per dimissioni per giusta causa o per diverse altri casi che non siano le tradizionali dimissioni, vi diamo alcuni consigli pratici per effettuare al meglio la domanda per la Naspi e non ricevere sgradite comunicazioni dall’Inps. Per ottenere il nuovo sussidio di disoccupazione bisogna inoltrare la domanda via web all’Inps entro 68 giorni dalla conclusione del rapporto lavorativo.
Possono richiedere la Naspi tutti quei lavoratori che hanno perso il lavoro involontariamente, che hanno dichiarato il loro stato di disoccupazione presso il centro per l’impiego, che nei quattro anni precedenti all’avvio del periodo di disoccupazione abbiano almeno 13 settimane di contribuzione e che negli ultimi 12 mesi abbiano almeno trenta giorni di lavoro. Il calcolo della Naspi è piuttosto semplice: nel caso la retribuzione (nel periodo lavorativo) fosse pari o inferiore a 1195 euro, l’assegno di disoccupazione sarà pari al 75% della retribuzione mensile. Per coloro che, invece, percepivano uno stipendio superiore a questo tetto, l’importo della Naspi sarà pari al 75% della precedente retribuzione cui va aggiunto il 25% della differenza fra la retribuzione mensile e i 1195 euro. La norma sulla Naspi prevede che il tetto massimo di indennità è fissato in 1300 euro. La durata della Naspi varia in base a diversi fattori. In ogni caso il periodo massimo di durata della Naspi è pari a due anni.