Ennesimi ribassi-beffa da parte delle compagnie petrolifere che, stavolta, diminuiscono i prezzi di 15 millesimi (pari ad “addirittura” 1 centesimo e mezzo!). A parità di cambio, oggi il petrolio è al disotto dei 60 Dollari al barile (-15% rispetto alle scorse settimane) e le quotazioni della benzina (Platts) è diminuita, nelle ultime settimane, anch’essa del 15%.
I prezzi dei carburanti, invece, diminuiscono, con una lentezza estenuante, di 1 centesimo alla volta, o 10 millesimi che dir si voglia, (totalizzando, finora, solo 2 centesimi di riduzione).
Riduzioni del tutto insufficienti, se si calcola che, invece, dovrebbero raggiungere i 7 centesimi di Euro al litro, facendo attestare il prezzo della benzina a 1,21-1,22 Euro al litro. Stessa riduzione dovrebbe riguardare il gasolio.
“Torniamo a chiedere al Governo di agire per frenare le speculazioni” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori ed Adusbef.
Infatti, ammettendo che i ribassi di 2 centesimi al litro siano effettivamente avvenuti nella maggior parte dei distributori (cosa a cui non crediamo, poiché, da campione preso in esame dall’Osservatorio Federconsumatori, molti distributori si collocano ancora al di sopra di 1,27 Euro al litro, e cioè da 1,29 ad addirittura 1,33), vi sono ancora, ben 5 centesimi di troppo sui prezzi dei carburanti, che equivalgono, per gli automobilisti, ad una maggior spesa annua, per i carburanti, di almeno 60 Euro per costi diretti, e di ulteriori 54 Euro per costi indiretti, dovuti alle ricadute sul tasso di inflazione.
È necessario, pertanto, intervenire su più fronti, a partire dalla razionalizzazione dell’intera filiera petrolifera (dalla produzione al consumo) e dall’ormai indispensabile liberalizzazione del settore, attraverso l’apertura della vendita anche alla grande distribuzione.
Fonte: Federconsumatori.it