“È stata una giornata molto interessante”. Questo il commento di Luciano Barra, della direzione energia del Ministero dello Sviluppo Economico, sul convegno “La fiscalità del fotovoltaico”, organizzato a Roma da Assosolare.
L’associazione ha incassato la disponibilità del rappresentante dell’Mse a ridiscutere le modalità dell’inclusione del fotovoltaico tra i beni soggetti all’imposta comunale sugli immobili, meglio nota come Ici. Barra ha infatti annunciato che il ministero “prenderà contatto con l’Agenzia del Territorio per verificare modalità e condizioni per migliorare le norme che regolano l’Ici sul fv”, valutando in particolare “l’impatto dell’imposta comunale sul kWh prodotto”. Cioè, in pratica, come impatta l’Ici man mano che aumenta la producibilità dell’impianto.
Positivo il bilancio del convegno anche per Assosolare: “È stato un importante momento di confronto – ha detto soddisfatto Gianni Chianetta, presidente dell’associazione, a conclusione dell’incontro – Auspichiamo ora che si tenga conto delle indicazioni tecniche emerse dal dibattito in modo da giungere a soluzioni che limitino il più possibile l’impatto negativo sul settore”. Registrata con soddisfazione l’apertura del governo, Chianetta non ha tuttavia nascosto l’intenzione, qualora non si terrà conto di tali indicazioni, di ricorrere alle vie legali come estrema ratio. Molto critico, invece, il commento di Mario Pigni, direttore generale di Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), secondo il quale sulle rinnovabili, e in particolare nei confronti del fotovoltaico “lo Stato ha un atteggiamento schizofrenico. Con una mano dà gli incentivi – ha detto Pigni – E poi con l’altra li toglie con l’Ici”.
Ma a gettare acqua sul fuoco è stato proprio Barra, che ha aggiunto che della questione si terrà conto nelle modifiche al conto energia su cui sta ragionando il ministero. Secondo Barra, ci sono due possibilità percorribili: “La prima è quella di non far pagare l’Ici, offrendo nuove tariffe incentivanti più basse. La seconda è quella di mantenerla considerando invece tariffe più generose”. Queste le principali conclusioni dell’incontro. Che tuttavia è stato anche occasione, al termine della sessione dedicata agli aspetti fiscali e agli approfondimenti sulle nuove circolari dell’Agenzia dell’Entrate, di fare il punto sulle condizioni attuali e le prospettive del mercato delle fonti rinnovabili e, in particolare, del fotovoltaico.
Ad occuparsene, in particolare, nel suo intervento Clara Poletti, direttore Iefe (Istituto di Economia e politica dell’energia e dell’ambiente) dell’Università Bocconi di Milano ha sottolineato che per rispettare il target Ue del 20 per cento di rinnovabili al 2020 la quota di energia rinnovabile a copertura del consumo finale lordo di energia elettrica dovrà raggiungere il 32 per cento. Questa percentuale si riduce a circa il 25 per cento se si tiene conto delle misure di efficienza energetica nei consumi finali necessarie per l’abbattimento dei gas serra. In questo quadro Poletti ha discusso il peso che il fotovoltaico potrà avere nel raggiungimento degli obiettivi. Questo peso, ha evidenziato, dipende non solo dalla convenienza economica relativa del fotovoltaico rispetto alle altre fonti rinnovabili, ma anche dal potenziale realisticamente realizzabile nel medio periodo, date le condizioni normative e regolatorie esistenti.
Fonte: Zeroemission.tv