Le rinnovabili agricole triplicheranno in 10 anni

Se la sfida dell’energia si può vincere solo investendo sull’innovazione tecnologica, ben venga l’invasione della campagna in città in risposta a quella delle città che hanno cementificato i terreni agricoli.

E’ quanto rileva la Coldiretti in riferimento alla proposta lanciata dall’Enea nel “Rapporto energia e ambiente” di realizzare una “vertical farm” per Milano nella sede dell’Expo 2015, cioè una struttura di 30 piani, ciascuno dei quali occupato da una serra per prodotti agricoli che possono soddisfare la domanda di 40.000 consumatori, utilizzando energia rinnovabile, non producendo rifiuti, azzerando le emissioni ed evitando che i prodotti abbiano un elevato contenuto di energia come quello collegato al trasporto dalla campagna alla città.

Ma se questo è un esempio estremo di razionalizzazione e di risparmio di energia è indubbio che la produzione di energia rinnovabile proveniente dall’agricoltura italiana è destinata a triplicare nei prossimi dieci anni con circa centomila posti di lavoro disponibili.

Lo sviluppo delle energie rinnovabili prodotte nelle campagne italiane raggiungerà nel 2020 – sottolinea la Coldiretti – una percentuale dell’8 per cento del totale, rispetto all’attuale 2 per cento, per un totale di 15,5 milioni di tonnellate petrolio equivalente (MTEP) prodotte.

Con oltre il 70 per cento il maggiore contributo viene dalle biomasse combustibili provenienti dal legno, dalle colture erbacee, dai residui agroalimentari e dai reflui degli allevamenti, ma non trascurabile è il contributo dei carburanti con il 20 per cento, mentre il restante 10 per cento è ottenuto attraverso solare, eolico ed idroelettrico.

Per il nostro Paese è particolarmente importante la produzione di energia da biomasse di origine agricola, ottenute nell’ambito di filiere corte, che risponde a criteri di sostenibilità ambientale perché garantisce la riduzione delle emissioni da trasporto che caratterizzano i grandi impianti alimentati con biomassa importata e ottenuta in modo non sostenibile (deforestazione, sostituzione di coltivazioni a fini alimentari, ecc.).

Via | Comunicato Stampa Coldiretti

Fonte: 100ambiente.it

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