Nel nostro Paese gli italiani versano più tasse rispetto a quanto poi si vedono restituire in termini di spesa pro-capite per i servizi sociali, la sicurezza, la scuola e la sanità. A rilevarlo è uno studio della CGIA di Mestre, da cui in particolare è emerso come tra imposte, tasse e contributi ogni italiano versi in media allo stato ben 7.777 euro.
Il dato è superiore a quello della Germania dove il peso fiscale pro-capite è pari a 7.052 euro, ma dove, pur tuttavia, i cittadini ricevono di più dallo Stato; allo stesso modo, se in termini di peso tributario su ogni cittadino transalpino gravano ben 8.972 euro di tasse annue, lo Stato poi però restituisce ben 10.494 euro in spesa sociale. Ma come mai in Italia il saldo tra tasse versate e spesa sociale è negativo rispetto a Paesi “cugini” come la Germania e la Francia? E’ tutta colpa dell’evasione fiscale? Ebbene, Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, sottolinea come tale divario non sia legato solo a quei contribuenti che dichiarano meno di quanto realmente incassano, ma anche ad una bella fetta di economia sommersa, ovverosia tutti coloro che al Fisco non hanno dichiarato mai nulla e continuano indisturbati a fare affari. Ma come si esce da questa situazione? Ebbene, il Segretario dell’Associazione degli artigiani mestrina ritiene che sia ingiusto e tutt’altro che equo il fatto che i cittadini, e non tutti purtroppo, continuino a pagare le tasse anche per gli altri non ricevendo servizi decenti in quantità ed in qualità.
Di conseguenza è necessario attuare un’opera di razionalizzazione della spesa pubblica, tagliando le spese della pubblica amministrazione e provvedendo a ridurre le imposte. A farne le spese, secondo quanto messo in evidenza da Giuseppe Bortolussi, sono tra l’altro le fasce più deboli della popolazione, visto che a fronte di una pressione tributaria elevata non ci sono risorse sufficienti ed adeguate per il sostegno alle politiche abitative, per i giovani, per le famiglie in difficoltà, per i disabili e per tutti quei soggetti che vivono sempre più spesso ai margini della nostra società.
Fonte: Fiscoetributi.com