Novità in arrivo (ahìvoi non tanto piacevoli) per chi viaggia spesso in aereo. Molto probabilmente, infatti, le tasse dei voli saranno presto più costose per scoraggiare il traffico nei cieli e far diminuire le emissioni provocate dai velivoli.
Aprendere in seria considerazione questa ipotesi è il Comitato britannico per il cambiamento climatico, che ha esposto il suo piano contro l’inquinamento atmosferico in una lettera indirizzata al governo.
Volare non è ecologico, o perlomeno non lo è con gli aerei che circolano oggi, ancora ben lontani dai prototipi green di cui pure si sta parlando già da tempo. E così niente di meglio che alzare le tasse in tempo di crisi per scoraggiare l’utilizzo degli aerei come mezzo di trasporto anche su tratte brevi che si possono compiere comodamente in treno (forse meno velocemente, ma se si contano le ore necessarie per raggiungere gli aereoporti, quasi sempre fuori città, il tempo perso al check-in, i ritardi, le pratiche, il ritiro del bagaglio, quando e se arriva senza intoppi… vedrete che il tempo si perde comunque).
Il Comitato britannico per il cambiamento climatico ha intenzione di presentare ufficialmente la sua proposta nel corso del prossimo Summit sul clima delle Nazioni Unite di Copenaghen. L’industria aerea britannica, secondo il piano studiato dagli esperti, dovrebbe volare tramite permessi pagati in base alle emissioni prodotte. Una vera e propria carbon tax, insomma, che sicuramente si ripercuoterà sulle tasche dei passeggeri con i prezzi dei biglietti che lieviteranno. L’aumento sul costo dei biglietti aerei sarà di dodici sterline già nel 2012, e arriverà a raddoppiare.
Con questo provvedimento si pensa a ridurre la soglia di diossido di carbonio emesso, portandola almeno ai livelli del 2005 entro il 2050, sulla scia del perseguimento dell’obiettivo della Gran Bretagna di ridurre dell’80% l’inquinamento entro il 2050. Il 100% delle emissioni delle indutrie aeree potrà essere regolata dai permessi. I fondi raccolti potranno essere utilizzati per aiutare i Paesi poveri e quelli maggiormente affetti dai cambiamenti climatici e dai disastri ecologici.
Fonte: Ecologiae.com