Roma è ufficialmente il primo comune d’Italia a dare il via alla sperimentazione del cosiddetto federalismo fiscale, il noto provvedimento tributario adottato dal governo: la firma che sancisce l’avvio del programma è arrivata nella giornata di ieri, quando è stato concluso proprio in Campidoglio un protocollo d’intesa tra il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), Sergio Chiamparino, e il presidente dell’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale dell’Anci (Ifel), Angelo Rughetti.
Un’attuazione, dunque, molto importante, che viene già presentata come portatrice di risultati positivi in termini di servizi più efficienti, a tutto vantaggio dei cittadini. Ma, al di là dei proclami, cosa cambia con il federalismo fiscale?
La riforma porterà il Comune di Roma a stabilire in via diretta l’intero ammontare delle risorse che sono necessarie all’amministrazione per garantire la produzione di un determinato e preciso servizio in modo efficiente; pertanto, l’intenzione primaria dei comuni italiani sarà quella di andare a razionalizzare la spesa e il bilancio, cercando anche di mettere in ombra la consueta e diffusa immagine del comune che spreca risorse. La sperimentazione parte proprio dalla città di Roma: il Campidoglio provvederà a valutare il proprio fabbisogno standard, vale a dire l’ammontare delle risorse che servono per garantire la produzione di un servizio in maniera pienamente efficiente. Come già anticipato, si attendono grandi risultati dal federalismo fiscale: i vantaggi principali dovrebbero andare a beneficio dei contribuenti romani e, se l’iniziativa avrà successo, anche degli altri contribuenti italiani.
Oltre a contenere e a rendere più razionale la spesa di bilancio, il Comune dovrà farsi garante di servizi fiscali ben diffusi sul territorio. Soddisfazione per la sperimentazione è stata espressa dallo stesso sindaco Gianni Alemanno:
Dimostreremo in modo chiaro che si può raggiungere una certa efficienza, senza ledere i diritti di nessuno. Si tratta di una fondamentale occasione per riformare il bilancio.
Fonte: Fiscoetributi.com