Nel nostro Paese il valore dei buoni pasto è fermo a 5,29 euro, da ben dodici anni, mentre nel frattempo il costo della vita è aumentato a dismisura; in Europa, invece, la musica cambia visto che, come sottolinea l’Adoc, in Paesi come il Portagallo il buono pasto ha un valore defiscalizzato pari a nove euro, ovverosia il 70% circa in più rispetto al valore attribuito in Italia.
Ebbene, l’Associazione in merito ha reso noto che il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, riguardo alle richieste di aumento del valore del buono formulate dall’Adoc, non ha escluso la possibilità di rivedere il valore attribuito ad ogni ticket con conseguenti vantaggi per i consumatori.
E sul tema, tra l’altro, l’Adoc ricorda come oramai con un ticket che vale 5,29 euro non sia più possibile acquistare presso gli esercizi convenzionati un pasto completo, ma al più un tramezzino ed un succo di frutta; inoltre come più volte sostenuto, l’Associazione auspica che venga eliminata o quantomeno allungata la scadenza dei buoni pasto.
Le stime parlano infatti di un buono pasto su dieci che è in circolazione ma che è inutilizzabile in quanto risulta essere scaduto. Il Presidente dell’Adoc, Carlo Pileri, auspica inoltre che a fronte dell’aumento del valore del buono pasto siano abolite le aste al ribasso per l’aggiudicazione degli appalti in modo tale da evitare che a farne le spese siano i consumatori, in quanto costretti poi a pagare per un pranzo prezzi più alti.
Fonte: Vostrisoldi.it